Una delegazione di Rifondazione Comunista composta da Ezio Locatelli, segretario provinciale, nonché da Lucia Bisetti e Marisa Chiaretta della segreteria provinciale Prc, accompagnati dal consigliere comunale Michele Curto, ha incontrato oggi i ragazzi e le ragazze della Terra del Fuoco che stanno occupando la ex caserma La Marmora di Torino.
Di seguito le dichiarazioni di Locatelli:
“E’ proprio vero che in taluni casi tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ci riferiamo alle ultime dichiarazioni del Sindaco di Torino che a fronte della necessità di avere spazi adeguati per l’accoglienza di primo impatto dei profughi chiede di poter utilizzare le caserme dismesse. Peccato che la realtà dei fatti contraddica in pieno le scelte finora perseguite. Non ci riferiamo solo ai profughi abbandonati a se stessi, costretti ad occupare immobili dismessi presenti in città (l’ex villaggio Olimpico). Proprio in queste ore un gruppo di ragazze e ragazzi di Terra del Fuoco ha deciso di dare corso all’occupazione della ex caserma La Marmora di Via Asti in forte critica con l’operato dell’Amministrazione Comunale. Lungi dallo sfruttare il potenziale sociale dell’edificio, l’Amministrazione Comunale si è limitata a fare opera di intermediazione per un passaggio di proprietà dal demanio pubblico alla Cassa Depositi e Prestiti (Fassino è membro anche del Consiglio di Amministrazione della CDeP) per una cifra risibile. Il rischio adesso è che l’edificio – un edificio in buonissime condizioni – in assenza di un progetto di riuso sociale, al pari di altri edifici facenti parte del patrimonio pubblico come Casa Gramsci e La Cavallerizza, sia dato in pasto alla speculazione finanziaria e immobiliare. Invece che parlare a vuoto il Sindaco di Torino dia dimostrazione di far seguire i fatti alle parole. L’ex caserma la Marmora può e deve diventare un luogo di socialità, di cultura e di accoglienza aperto alla città. Il Comune faccia la sua parte. Ai ragazzi della Terra del Fuoco che occupano l’ex caserma va tutta la nostra solidarietà”.
Torino, 22 aprile 2015
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