di Ezio Locatelli*
Che pena vedere gli esponenti della maggioranza governativa esultare per lo scempio recato alla Costituzione repubblicana nata dalla lotta di Liberazione. Che pena ma anche indignazione. Con la controriforma che cancella l’eleggibilità del Senato e la controriforma elettorale in itinere che restringe l’agibilità politica per le minoranze e le opposizioni la maggioranza di Renzi-Alfano-Berlusconi sta perseguendo un lucido disegno politico. Questo disegno mira a distruggere qualsiasi residua idea di democrazia, di partecipazione delle classi subalterne (più o meno lo stesso disegno della P2) quale risposta alla situazione di crisi e di esplosione delle disuguaglianze economiche, sociali che stiamo attraversando.
Distruzione chiesta a viva voce dai poteri economici e finanziari. Invece che la democrazia ci vuole una oligarchia che vincoli ogni scelta politica ai principi del liberismo, del libero mercato, delle privatizzazioni, della guerra economica contro i poveri e i lavoratori. Bisogna prendere atto che siamo ormai in un regime posdemocratico che ha a che fare sempre meno con la democrazia costituzionale. La sinistra, se vuole tornare ad essere degna di questo nome, deve riguadagnare una sua piena autonomia e iniziativa politica fuori e contro il Pd di Renzi. Soprattutto non esiste alternativa senza ripresa della lotta di classe dal basso contro la lotta di classe dall’alto. Su questa ripresa la sinistra e Rifondazione Comunista devono investire le loro energie.
*segretario Prc Torino
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