lettera aperta
Care/i compagne/i
in questi giorni e in queste ore sta crescendo la domanda che alle prossime elezioni regionali del Piemonte le forze di sinistra, le tante forze che in questi anni si sono distinte per le battaglie contro le politiche neoliberiste, di privatizzazione, di devastazione sociale e ambientale, di smantellamento dei diritti del lavoro diano vita ad una lista unitaria in alternativa allo schieramento capeggiato da Sergio Chiamparino oltre ovviamente allo schieramento di centrodestra. Una domanda che nasce dalla consapevolezza che Sergio Chiamparino, appena dimessosi da Presidente dalla Compagnia San Paolo, rappresenta in tutto e per tutto l’idea di una scelta politica e programmatica, aperta alle forze moderate e di destra (a cominciare da Scelta Civica), che è di garanzia di un blocco di interessi finanziari, imprenditoriali, di poteri forti. Un blocco di interessi che ha nelle liberalizzazioni, nello smantellamento dei servizi pubblici e dei beni comuni, delle grandi opere, nel modello Marchionne di smantellamento dei diritti del lavoro il loro denominatore comune.
Alla vostra richiesta di svolgere primarie di coalizione e di confrontarsi sui programmi Il Pd e Chiamparino hanno risposto picche in malo modo. La candidatura e il programma non si toccano, non sono minimamente in discussione. L’unica opzione che vi è stata proposta, è il “prendere o lasciare”. Ora nessuno può fare finta che se questa è l’opzione, “il prendere” per la sinistra ha il solo significato di fare da stampella a una politica che è in rotta di collisione con qualsiasi programma di sinistra. E’ in ragione di ciò che Vi chiediamo di riconsiderare la Vostra scelta di stare in una coalizione con Chiamparino, con forze moderate e di destra relativamente alle elezioni regionali per il Piemonte. Il profilo della proposta di candidatura di Chiamparino è l’esatto contrario del programma e della candidatura di Tsipras per le elezioni europee. A me sembra difficilmente comprensibile e conciliabile che si facciano due scelte così diverse e antitetiche tra di loro, col risultato ancora una volta di dividere invece che unire la sinistra.
Per quanto ci riguarda come Rifondazione Comunista pensiamo che bisogna essere in campo con una proposta di unità e di alternativa, una proposta di sinistra sul modello di quanto si sta costruendo interno alla candidatura di Alexis Tsipras per le elezioni europee. Ci sono le forze e le energie per farlo. Dopo il pronunciamento di realtà provinciali (Torino tra queste) e del Comitato regionale PRC, questo fine settimana il Congresso regionale di Rifondazione penso che sancirà in via definitiva la disponibilità del partito per un percorso di costruzione unitaria di una lista di sinistra per un altro Piemonte, autonoma dallo schieramento moderato e liberista messo in campo da Chiamparino. Alla luce delle novità di queste ore e di questi giorni, delle disponibilità che stanno crescendo, io spero che anche da parte vostra intervenga un ripensamento e una decisione in tal senso. Spero proprio che non perderemo l’occasione di costruire anche per il Piemonte un prospettiva unitaria così come è stato per la lista Tsipras.
Fraterni Saluti.
Ezio Locatelli – segretario provinciale di Torino
Torino, 7 marzo 2014
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