Venerdì 29 maggio una delegazione di Rifondazione Comunista sarà presente in piazza Castello a Torino, sotto la sede della Regione Piemonte, a sostegno del presidio delle lavoratrici del settore sociosanitario assistenziale ed educativo indetto dalle organizzazioni sindacali. Un presidio indetto per protestare contro il ricatto occupazionale, il lavoro sottopagato cui sono sottoposti gli operatori, in specie quelli del settore privato – poco più di mille euro al mese – oltre che per protestare contro gli sbagli di gestione dell’emergenza Covid19.
Nello stesso giorno le lavoratrici e i lavoratori in questione andranno al lavoro con la fascia nera al braccio in memoria delle tante vittime di una pessima gestione politica dell’emergenza. Tante persone morte per imperizia e scelte politiche sbagliate, ma non solo. Tanti lavoratori contagiati perché mandati allo sbaraglio, privi di qualsiasi protezione sanitaria, in particolare nelle Rsa. Rifondazione Comunista è stata tra i primi a presentare un esposto alla Repubblica di Torino per chiedere l’accertamento delle responsabilità della Regione riguardo la diffusione del contagio e la falcidia di vittime umane. Per Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino, presentatore dell’esposto “una ecatombe che non può in alcun modo essere ricondotta solo alla fragilità degli anziani ma al trattamento vergognoso che è stato riservato a una fascia di popolazione considerata alla stregua di ultima ruota del carro. Nei loro confronti e nei confronti delle operatrici e degli operatori sono state perseguite politiche scellerate che non possono scivolare nel dimenticatoio. Fanno bene le lavoratrici e i lavoratori ad alzare la testa, a protestare contro errori e omissioni, a protestare per essere stati lasciati soli ad affrontare una situazione dura e pesante, sottopagati e senza riconoscimento economico per i sacrifici fatti. Rifondazione Comunista nel ribadire la richiesta di accertamento delle responsabilità della Regione, in primis dell’assessore alla sanità, non può che essere a fianco di tutti coloro che chiedono verità e giustizia, che lottano per ridare dignità al lavoro, per rilanciare il carattere pubblico e universalistico dei servizi sociosanitari”.
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