ARTESIO SULLA TAV: PER IL CONSIGLIO REGIONALE I CITTADINI DELLA VAL DI SUSA NON ESISTONO

Il consigliere della Federazione della sinistra, Eleonora Artesio, ha espresso voto contrario all’ordine del giorno sulla Tav presentato dall’Ufficio di presidenza del Consiglio e discusso oggi a Palazzo Lascaris. “Mi è sembrata la modalità più seria e coerente – ha dichiarato – per esprimere il mio dissenso ad un documento che dimostra come questo Consiglio abbia assunto aprioristicamente una posizione favorevole alla Tav, assecondando l’idea che la politica non possa fare più nulla, e lascia al proprio destino di voce che grida nel deserto quella intelligente, appassionata e documentata degli abitanti della Valle.

Lo evidenzia anche una disamina letterale del documento in cui si citano le imprese, i loro dipendenti, la Magistratura, le forze dell’ordine, ma mai i cittadini della Valle (se non una volta su mia richiesta di emendamento), a cui questo Consiglio sembra voler dire: voi non esistete”. E per mettere ulteriormente in luce questo atteggiamento la consigliera ha invece chiesto la messa ai voti di due ordini del giorno da lei precedentemente presentati. “Io chiedevo due cose concrete: evitare di arrivare a una situazione di esasperazione, ascoltando un gruppo di medici di una commissione sanitaria della Val di Susa, certo non dei facinorosi, che avevano studiato la situazione epidemiologica del territorio e le eventuali conseguenze dell’opera sulla salute dei cittadini e che chiedevano di poter esporre le loro preoccupazioni all’autorità preposta, cioè alla Regione. Nonostante i miei solleciti, i medici non sono mai stati auditi in IV commissione. Così come il Consiglio non ha mai convocato il gruppo di più di 350 docenti universitari, esperti e professionisti che avevano rivolto un appello al Presidente del Consiglio Mario Monti per dimostrare come sulla base di evidenze economiche, ambientali e sociali l’opera non presentasse prospettive di convenienza economica e potesse essere causa di ingenti danni ambientali, anche alla luce dell’affioramento dell’uranio nei pressi del cantiere.
Ciò dimostra che questo Consiglio non si è mai preoccupato di prevenire il clima creatosi oggi in Valle, e parla di Tav solo come di un problema di ordine pubblico, abdicando del tutto al proprio ruolo politico di mediazione tra voci diverse. E questo è drammatico”.

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