Chiusura notturna delle farmacie della Valsangone- Comunicato stampa

Con il comunicato stampa fatto pervenire in data 19/12/16 ai giornali locali, i comuni di Giaveno, Trana, Coazze, Sangano e Valgioie anziché rispondere a coloro che hanno raccolto le firme dei cittadini contrari all’operazione sulle farmacie notturne, hanno chiuso la farsa della cosiddetta “sperimentazione” della Val Sangone scaricando sui medici della Guardia Medica e sul 118 la totale responsabilità di quella “conituità assistenziale” che dovrebbe vedere coinvolte anche le farmacie.
La farsa consiste nel fatto che, dopo aver convocato in Unione dei comuni il circolo PRC di Avigliana e Giaveno ed il dott. Maurizio Arnaud come promotori della petizione che ha raccolto più di 650 firme fra i valsangonesi, l’Unione dei comuni ha risposto il 12 /12/16 alle formali richieste di documentazione dei promotori dichiarando sostanzialmente di non avere competenza sull’argomento, mentre il 6/12/16, presso il comune di Giaveno si svolgeva la riunione fra sindaci della Val Sangone e ASL per confermare lo status quo.
Al di là del fatto che una “sperimentazione”, se vuol davvero essere tale, dovrebbe definire quali sono gli indici che verrano usati per valutarne l’efficacia, e fornire i dati che supportano il raggiungimento degli obiettivi attesi, tutta questa operazione è avvenuta non solo senza avvisare la cittadinanza dell’introduzione di tale “sperimentazione” a inizio del 2016, ma anche senza consultare i cittadini che, stando a quanto dichiarato dai comuni, avrebbero dovuto essere consultati rispetto agli esiti ottenuti dopo i primi 6 mesi.
La realtà dei fatti, al momento, dimostra solo che, indipendentemente da cosa possono pensare gli utenti valsangonesi rispetto all’utilità di avere un servizio di “continuità assistenziale” garantito anche dalle farmacie, queste laddove ci sia la probabilità di un qualche guadagno (ossia la domenica a Giaveno e a rotazione notturna nei mesi estivi in cui ci siano turisti in valle), garantiscono il servizio in orari/giorni particolari, mentre invece lasciano all’arte di arrangiarsi dei valsangonesi la possibilità di poter acquistare dei farmaci che, durante l’orario notturno, la Guardia Medica può non avere a disposizione.
Poiché l’Unione dei comuni ha dichiarato la propria incompetenza sull’argomento sanitario, e poiché la scelta di interrompere il servizio di “continuità assistenziale” che anche le farmacie sono chiamate ad assolvere, dipende da una scelta puramente politica effettuata dai sindaci, richiederemo ai singoli comuni di rispondere alla proposta di disponibilità notturna della GM di poter segnalare i pochi casi urgenti che necessitano dell’acquisto dei farmaci che non sono a disposizione della Guardia Medica stessa.
Inoltre, in quanto promotori della petizione (che evidentemente non è nemmeno stata presa in considerazione dai sindaci dei vari comuni), richiederemo che venga mantenuto fede all’impegno di consultare la cittadinanza per valutare la “sperimentazione”, promuovendo dei consigli comunali aperti in cui la popolazione possa essere informata rispetto ai reali parametri usati per considerare riuscita la “sperimentazione” e quindi possa essere consultata davvero rispetto a quale sia il vantaggio che dovrebbe aver ottenuto grazie all’eliminazione di un servizio notturno.

 

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