Valsusa- Locatelli (Prc-Se): nuovo atto persecutorio nei confronti del movimento No Tav. Serve una grande risposta di massa

Le misure cautelari disposte questa mattina nei confronti di una ventina di No Tav a seguito di altrettante perquisizioni – nove arresti domiciliari, due arresti in carcere, nove obblighi di firma – assumono la valenza di un atto persecutorio, di intimidazione. I No Tav sono incolpati, nientepopodimeno, di avere danneggiato le reti che circondano il cantiere Tav di Chiomonte e di aver lanciato oggetti a conclusione della grande manifestazione che si è tenuta in Valsusa il 28 giugno del 2015.

Un atto di disobbedienza e di protesta contro la militarizzazione e l’assedio di una Valle, contro la realizzazione di un’opera speculativa e distruttiva di un intero territorio a cui si è risposto, ad un anno di distanza, con una raffica assurda di misure cautelari, segno della volontà di continuare con la strategia della repressione invece che intraprendere la scelta del dialogo politico. Tra le persone colpite da misure cautelari Nicoletta Dosio, storica esponente del movimento No Tav Nell’esprimere la nostra solidarietà al movimento No Tav ribadiamo la nostra ferma volontà, come Rifondazione Comunista, a sostenere la protesta sociale contro la linea della vergogna, dello sperpero di denaro pubblico, la linea dell’AV Torino-Lione. Costruiamo tutti insieme una risposta partecipata, di massa all’ennesimo atto di intimidazione e repressione.

Torino, 21 giugno 2016

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