LA DOMANDA DI SINISTRA PER L’EUROPA E IL PIEMONTE

di Ezio Locatelli*

C’è un dato significativo, per molti versi inaspettato, che conferma l’assoluta contiguità politica tra la lista L’Altra Europa con Tsipras con la scelta di presentare a livello regionale la lista l’Altro Piemonte a Sinistra. Praticamente tutti quelli che hanno firmato per la lista Tsipras hanno sottoscritto, con altrettanta convinzione, la lista l’Altro Piemonte a Sinistra nel momento in cui sono stati chiamati a farlo in occasione dei banchetti di raccolta firme per la lista regionale.

Chi pensa che a livello europeo bisogna schierarsi contro le politiche di austerità, il fiscal compact, le privatizzazioni pensa che ciò debba trovare corrispondenza anche a livello regionale. Per chi ha firmato la lista Tsipras l’alternativa al centrodestra non è certo costituita da Chiamparino. Il candidato del Pd piemontese viene vissuto come l’uomo delle banche e dei poteri forti, un liberista integrale in materia di politiche economiche e sociali. Le sue ricette in materia di privatizzazione di servizi pubblici, di sanità, trasporti, di liberalizzazione del mercato del lavoro, di realizzazione di grandi opere come il Tav in Val di Susa non si discostano minimamente da quelle portate avanti dalla destra. In sostanza siamo di fronte a due versioni dello stesso programma.
Ovviamente il dato delle firme è uno spaccato politico, un dato indicativo che dice però di una domanda e di una potenzialità politica che c’è a sinistra. Per dispiegarsi questa potenzialità ha bisogno di esprimersi, di essere comunicata, ha bisogno dell’attivazione di una fitta rete di compagne e compagni.
Come più volte abbiamo detto l’obbiettivo primario in questa campagna elettorale è l’avvio di un percorso di aggregazione della sinistra in alternativa ad un Pd regionale e torinese che non è più portatore non dico di una idea di sinistra ma semplicemente progressista per quanto riguarda le politiche regionali. Anche per questo le elezioni piemontesi vanno vissute come una sfida al conformismo e alla pigrizia che c’è attorno all’idea del voto utile. Una idea stantia e senza alcuna risvolto positivo. L’unico voto utile oggi è quello finalizzato ad un percorso di ricostruzione di una sinistra che torni a fare realmente la sinistra. In Piemonte così come in tutta Europa.

Torino, 17 aprile 2014

*segretario provinciale Prc di Torino

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