BOZZA APERTA DI DOCUMENTO

Car* compagn*,

abbiamo presentato al Comitato Politico Federale del 3 settembre la bozza di un piccolo documento sull’organizzazione del partito e del congresso, alla stesura della quale hanno partecipato compagn* di quasi tutte le “sensibilità” presenti nel nostro partito. Per questo lo reputiamo, al di là di tutte le manchevolezze che certamente vi sono presenti, un tentativo concreto di ridare voce alla base indipendentemente dall’appartenenza di mozione.

Vorremmo che questa fosse un’occasione per tutti i compagn* di base interessati per confrontarsi ed esprimersi su questi argomenti, con un processo partecipativo reale.

Proponiamo quindi questo documento in forma di bozza aperta; ci piacerebbe che fosse discussa, emendata, integrata da tutti coloro che si riconoscono nella critica ma soprattutto nella finalità costruttiva enunciata nella premessa, per poterla successivamente proporre all’attenzione e alla disamina dell’intero partito.

Vi chiediamo quindi di farla girare a tutt* quell* a cui credete possa interessare inviando osservazioni, commenti, emendamenti all’indirizzo grangia@gmail.com.

Lucia BISETTI, circolo di Avigliana

Letizia CAVALLO, circolo di Avigliana

Claudio GAGLIASSO, circolo di Gassino

Fabio GUELFO, circolo di Settimo Torinese

Laura ORSUCCI, circolo di Gassino

Andrea PROCOPIO, circolo di Avigliana

Rosella SATALINO, circolo EE.LL.

Enrico TRAPANI, circolo di Gassino

Massimo ZESI, circolo di Chivasso

Car* compagn*,

abbiamo presentato al Comitato Politico Federale del 3 settembre la bozza di un piccolo documento sull’organizzazione del partito e del congresso, alla stesura della quale hanno partecipato compagn* di quasi tutte le “sensibilità” presenti nel nostro partito. Per questo lo reputiamo, al di là di tutte le manchevolezze che certamente vi sono presenti, un tentativo concreto di ridare voce alla base indipendentemente dall’appartenenza di mozione.

Nella premessa facciamo un’analisi realistica della situazione generale che disegna un quadro non positivo delle dinamiche che spesso attraversano il partito, ma allo stesso tempo abbiamo cercato con questo contributo di costruire un’ipotesi di percorso per smuovere il partito da questa situazione cristallizzata, perché tutt* quant* crediamo in questo partito con sincerità e passione e pensiamo che il superamento di queste dinamiche negative sia assolutamente possibile quanto doveroso.

Un importante segnale positivo arriva dalla federazione di Torino; i compagn* che hanno lavorato alla stesura di questo documento riconoscono infatti che, grazie all’attuale segreteria e alla sua capacità di coinvolgimento della militanza, nell’ultimo anno e mezzo son stati fatti dei significativi passi avanti nel superamento delle difficili dinamiche interne degli anni precedenti, fatte più di scontri che di incontri di sensibilità diverse.

Questo però non significa che anche all’interno della nostra federazione non ci siano meccanismi, dinamiche e dialettiche nella discussione politica migliorabili, assieme alla necessità e alla richiesta di un maggior coinvolgimento della base del partito che sappiamo vivere il lavoro politico in modo sincero e passionale e, ciò che più conta, con dinamiche costruttive pur nelle differenti sensibilità.

Vorremmo che questa fosse un’occasione per tutti i compagn* di base interessati di confrontarsi ed esprimersi su questi argomenti, con un processo partecipativo reale.

Proponiamo quindi questo documento in forma di bozza aperta; ci piacerebbe che fosse discussa, emendata, integrata da tutti coloro che si riconoscono nella critica ma soprattutto nella finalità costruttiva enunciata nella premessa, per poterla successivamente proporre all’attenzione e alla disamina dell’intero partito. Vi chiediamo quindi di farla girare a tutt* quell* a cui credete possa interessare inviando osservazioni, commenti, emendamenti all’indirizzo grangia@gmail.com.

Hasta siempre

 Torino, 4 settembre 2013

 

BOZZA APERTA DI DOCUMENTO

PREMESSA

Questo è un documento che vogliamo offrire alla discussione de* compagn* a partire dal nostro essere compagn* comunist* del circolo di un partito comunista; un documento cioè non per entrare nel merito delle pur importanti questioni di orientamento politico, ma per indicare un percorso che permetta ai compagni di base di riprendere possesso del loro strumento politico: il partito, appunto. Ed è proprio perché sosteniamo la necessità di un partito, il nostro, che sappia indirizzare la sinistra anticapitalista verso orizzonti davvero antagonisti all’attuale sistema, che abbiamo cercato, a partire dalla nostra militanza e dai problemi che abbiamo saggiato in questa azione, di dare un contributo alla definizione di un partito che nell’organizzazione e nelle sue dinamiche, possa configurarsi come il partito di classe di cui lavoratori, disoccupati, pensionati, precari hanno bisogno per ritornare a lottare in questo paese.

La situazione generale del partito

Il partito ha sofferto, negli anni passati, di una situazione in cui le “sensibilità” presenti hanno purtroppo condizionato la dialettica interna, al punto di ridurla a una alquanto negativa contrapposizione di correnti che invece di produrre benefici collettivi, hanno portato alla formazione di piccoli e grandi ambiti di potere soggettivo. Il dibattito acceso che ha attraversato questa fase iniziale del percorso congressuale sui criteri di scelta delle rappresentanze nei CPF e CPN (sommariamente: rappresentanza territoriale contro rappresentanza di mozione) è indice di un malcontento, che crediamo abbia ingenerato e alimentato nei  compagn* di base la disillusione verso i meccanismi elettivi della dirigenza del partito e verso il partito in generale. Il progressivo indebolimento della nostra consistenza è in parte funzione di una linea politica intesa spesso più come subita che condivisa dalla base del partito ed è anche il segnale silenzioso ma inesorabile della disaffezione di compagni che, pur lavorando con generosità e passione per il partito, vengono confinati troppo spesso a determinare al massimo il menù delle feste in rosso, dato che le decisioni “alte” sono sentite come oggetto di pratiche spartitorie di vertice invece che di accorta disamina del corpo collettivo del partito. La percepita difficoltà di rigenerazione e autocritica da parte della dirigenza del partito è, a nostro avviso, un segnale significativo del ripiegamento autoreferenziale dell’apparato a cui la base non ha saputo e potuto opporre altro che un sofferente rammarico.

Per quanto riguarda la federazione di Torino, a cui i firmatari appartengono, la percezione di un segnale positivo di superamento di queste dinamiche, ci porta a intravvedere la possibilità di poter ovviare, anche in ambito nazionale, alle negatività sopra riportate e il contributo di questo documento deve essere visto in tale ottica.

Noi compagni di base crediamo che serva una pratica di coinvolgimento attivo della militanza nelle decisioni e nella vita del partito che deve essere perseguita con una sostanziale riforma degli strumenti di rappresentanza e delega attualmente previsti, cui va aggiunto l’approntamento di meccanismi di reale controllo da parte della base del partito delle decisioni prese a ogni livello. Vanno quindi, secondo noi, ridefiniti gli organismi di rappresentanza e contemporaneamente ripristinato il valore di questi ultimi, attraverso dispositivi che bypassino i veti incrociati delle mozioni, per indirizzare scelte e conferme dei compagni responsabili del partito verso soggetti che lavorino alla affermazione e alla crescita del tutto il partito in modo unitario, operando in modo che la necessaria dialettica interna, espressa dalle diverse sensibilità, diventi, attraverso un confronto propositivo anziché distruttivo delle ragioni degli altri, occasione di arricchimento e avanzamento della discussione collegiale.

Parallelamente crediamo debbano essere perseguite, incentivate e concretizzate nuove pratiche di lavoro collettivo che impediscano l’affermazione di piccole rendite di posizione burocratiche di compagni, pur intensamente impegnati nel partito, sviluppando un modello di funzionamento e di gestione che preveda meccanismi di contemporaneità, sostituzione, affiancamento dei compagni nel lavoro politico quotidiano.

 PROPOSTA PER UNA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL PARTITO

 Per quanto riguarda i circoli proponiamo che:

a.         venga ridefinito il numero minimo di compagn* necessari per dar vita a un circolo sia esso territoriale o di lavoro, abbassandolo nel primo caso da 20 a 10 e nel secondo da 10 a 3/5

b.         nei circoli al di sotto dei 30 compagn*, venga sancita la sostituzione (in pratica già in atto) del direttivo di circolo con l’assemblea degli iscritti. Nei circoli al di sopra della soglia suddetta, i compiti di direzione propri del direttivo vengano individuati con precisione, e con altrettanta puntigliosità siano indicati diritti e doveri degli eletti nel direttivo

c.         nei circoli al di sotto dei 30 compagn*, la commissione di garanzia venga trasformata da organismo di controllo a organismo collettivo di vigilanza scegliendo i suoi membri con criteri innovativi non soggetti a vincoli di mozione (ad esempio, prevedendo il compagn* anagraficamente più anzian* e quell* più giovane , quell* iscritt* da più tempo e la recluta insieme ai compagn* responsabili di particolari settori o campagne) e comunque a discrezione del circolo; le sue riunioni possono avvenire nell’ambito della riunione del circolo, con diritto di intervento per ogni compagn* iscritto ma diritto di voto ai soli compagn* della commissione. Sia lasciato al circolo ogni libertà per quanto riguarda la scelta de* segretari*, svincolando i compagn* da qualsiasi vincolo di mozione

d.         pur nell’assoluto rispetto delle personali possibilità dei singoli compagn*, ad ogni iscritto venga affidato un compito da svolgere nell’ambito delle attività del circolo, in modo da coinvolgere tutt* in un meccanismo virtuoso di affidamento/assunzione di responsabilità personale e collettiva

e.         per tutti gli incarichi, compreso quello di segretari* di circolo, è auspicabile la rotazione, per permettere a tutt* i compagn* di crescere politicamente attraverso pratiche collettive e condivise. Ogni sostituzione di incarico deve prevedere un periodo di affiancamento tra titolare e subentrante in modo da permettere un passaggio di consegne più indolore ed efficace possibile. In ogni caso qualsiasi incarico deve essere sottoposto a periodica validazione da parte degli organismi collettivi del circolo. I segretari di circolo nell’espletare il loro incarico devono essere sottoposti al controllo del direttivo e/o dell’assemblea degli iscritti.

f.         al fine di aumentare l’efficacia e la crescita del partito si prevedano momenti assembleari  integrativi, quali i coordinamenti tra circoli su base territoriale e/o tematica per rafforzare possibilità e incisività del lavoro dei singoli circoli. Solo nel caso di coordinamenti tematici, venga prevista la designazione di un rappresentante del coordinamento stesso al CPF con diritto di intervento.

Per quanto riguarda il livello provinciale, proponiamo che:

a.         il CPF sia composto dai segretari di circolo cui aggiungere la quota di compagn* strettamente necessaria a ristabilire l’equilibrio della rappresentanza di mozione. Al momento dell’elezione in CPF sia richiesta ai compagn* l’impegno formale a presenziare alle riunioni. Sia applicata la regola che prevede la sostituzione de* compagn* elett* dopo tre assenze non giustificate. Sia integrata con una norma che prevede comunque la sostituzione dopo sei assenze

b.         i compagn* facenti parte della segreteria siano indicati di concerto tra il segretario provinciale e le mozioni che sostengono la segreteria stessa, e si impegnino formalmente a partecipare attivamente alle riunioni, a coordinare il lavoro nei circoli e nelle commissioni provinciali rispetto agli incarichi di settore assunti e a rendicontare al CPF sull’operatività della loro azione in seno e fuori dal Partito

c.         siano proposte, create e incentivate commissioni di lavoro a livello provinciale per coordinare il lavoro politico del partito nei diversi settori. I responsabili delle commissioni siano individuati senza vincoli di mozione ma solo rispetto alle disponibilità dichiarate e alle capacità di intervento nel settore che sono chiamati a coordinare. Si individui un meccanismo di validazione periodica dei responsabili di commissione da parte dei componenti delle commissioni stesse. Tali responsabili siano invitati fissi senza diritto di voto alle riunioni della segreteria

d.         in occasione dei passaggi politici più importanti, vengano convocati attivi provinciali degli iscritti per ascoltare il parere del maggior numero possibile di militanti del partito.

Per quanto riguarda il livello nazionale, proponiamo che:

a.         il CPN sia composto dai segretari regionali e dai segretari delle maggiori federazioni provinciali (con un numero di iscritti superiore alle 200 unità) cui aggiungere la quota di compagn* strettamente necessaria a ristabilire l’equilibrio della rappresentanza di mozione. Al momento dell’elezione in CPN sia richiesta ai compagn* l’impegno formale a presenziare alle riunioni. La regola che prevede la sostituzione de* compagn* elett* dopo tre assenze non giustificate sia modificata applicandola, considerando l’esiguo numero di convocazioni del CPN, anche in caso di giustificazioni delle assenze

b.         i compagn* responsabili di settori a livello nazionale operino in sinergia con le commissioni provinciali per incentivare il coinvolgimento dei territori e la relazione tra lavoro politico territoriale e indirizzi nazionali.

IL CONGRESSO

È necessario che il congresso torni a essere il luogo del confronto su strategie e tattiche politiche efficaci, e non il ring dove si affrontano i contendenti alla leadership del partito, sostenuti da tifoserie più o meno consapevoli ma spesso rissose. Per reindirizzare in questo senso il percorso congressuale, a nostro avviso è assolutamente indispensabile che i documenti proposti alla votazione siano redatti in modo assolutamente leggibile e analizzabile da un qualsiasi compagn* di base.

Per quanto riguarda il congresso proponiamo che:

a.         le tesi congressuali, oggetto di scelta e votazione da parte del partito, non superino complessivamente i 30.000 caratteri (circa 10 di queste pagine) suddivise in schede tematiche di non più di 2000 caratteri ciascuna dove vengono indicate le scelte salienti che la mozione proponente intende sostenere. Inventiamo qualche esempio: la linea politica, la questione di genere, il posizionamento sindacale, l’intervento nei movimenti, ecc. A corollario e integrazione di tali schede, dove deve essere chiaramente indicata quale opzione viene proposta alla votazione, le aree congressuali possono produrre documenti di spiegazione, analisi, completamento, aggiunta, da stampare a proprie spese, per meglio sostenere le proprie motivazioni. In tal modo si limiterebbe il ricorso al voto di “affidamento” così diffuso, stimolando la partecipazione effettiva e permettendo a tutt* i compagn* e non solo a quelli politicamente più formati, un appoggio maggiormente consapevole alle scelte del partito.

b.         per evitare possibili fenomeni di cammellaggio, nei due mesi precedenti al congresso, domande di tesseramento che vedano un implemento maggiore alle 10 unità degli iscritti di un circolo, debbano essere vagliate dalla commissione di garanzia provinciale esaminando personalmente i richiedenti l’iscrizione al partito.

Alla stesura di questa bozza, che è stata presentata al CPF del 3 settembre per essere diffusa, discussa ed eventualmente approfondita e implementata, hanno partecipato e contribuito  * seguent* compagn*:

Lucia BISETTI, circolo di Avigliana

Letizia CAVALLO, circolo di Avigliana

Claudio GAGLIASSO, circolo di Gassino

Fabio GUELFO, circolo di Settimo Torinese

Laura ORSUCCI, circolo di Gassino

Andrea PROCOPIO, circolo di Avigliana

Rosella SATALINO, circolo EE.LL.

Enrico TRAPANI, circolo di Gassino

Massimo ZESI, circolo di Chivasso

 

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