Piano per la sede storica di Rifondazione “La trasformeremo in una Casa del popolo”

Da "La Repubblica"

DIEGO LONGHIN
Al compagno Bottazzi, uno dei personaggi principali inventato da Guareschi nei racconti “Peppone e Don Camillo”, brillerebbero gli occhi. Già. Anche lui si era dato da fare per erigere in quel di Brescello una Casa del Popolo. Altri tempi. Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione, deve aver pensato: «Perché no? Torino ne ha bisogno». E così ha messo sotto sopra la grande sede di via Brindisi 18 per trasformarla in una moderna Casa del Popolo.

Dopo la guerra qualsiasi sezione del Pci che si rispettasse apriva la sua “Casa”, luogo dove far politica, di aggregazione e incontro. Le roccaforti? L’Emilia e il basso Veneto. Poi le Case del Popolo sono passate un po’ di moda e, soprattutto, sono venuti meno i quattrini per mantenerle. Rifondazione ci riprova. «Diamo pratica attuazione al progetto di partito sociale», dice Locatelli. «Oltre alla sede di Rifondazione in via Brindisi ci sarà spazio per associazioni e attività di carattere sociale, culturale e ricreativo».
Come sarà la nuova Casa del Popolo: spazi di aggregazione, di confronto, di condivisione e solidarietà. Nel giro di poche settimane prenderanno il via un circolo ricreativo, sportelli sociali in tema di diritti alla casa e dei migranti, un centro di assistenza fiscale. «E si sta lavorando per mettere insieme un gruppo di acquisto popolare ». Per l’avvio di queste attività e l’utilizzo integrato degli spazi è stata costituita l’Associazione di promozione sociale «La Poderosa», affiliata all’Arci. «È l’inizio di un lungo viaggio in cui avremo modo di sperimentare — dice Locatelli — le potenzialità d’un nuovo agire».

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