L'ESEMPIO DI BERLINGUER: QUESTIONE MORALE, LAVORO E DIRITTI PER CAMBIARE IL PAESE.
MERCOLEDI' 11 GIUGNO PRESIDIO IN PIAZZA CASTELLO DAVANTI ALLA SEDE DELLA REGIONE
Trent'anni fa moriva Enrico Berlinguer. Il suo ricordo è ancora vivo se Renzi e Grillo - che con i comunisti non c'entrano nulla - hanno strumentalmente fatto a gara per appropriarsene la memoria.
Berlinguer ha denunciato per primo l'emergenza della questione morale nel nostro Paese. Ha denunciato la deriva di un sistema fondato sull'illegalità, sull'alleanza tra apparati dello stato e la criminalità organizzata, sulla trasformazione dei partiti in comitati d'affari, su faccendieri che fanno profitti a suon di bilanci falsi e di sfruttamento dei lavoratori.
Le ultime vicende riguardanti grandi opere e malaffare dimostrano una volta in più l'attualità della questione morale. Berlinguer venne davanti ai cancelli della Fiat di Torino, quando nel '80 furono annunciati 15 mila licenziamenti, per dire che i comunisti stavano e dovevano stare dalla parte dei lavoratori anche e soprattutto quando le cose sembravano andare nel peggiore dei modi. In ciò va ricordato anche il sostegno dato al referendum per difendere la scala mobile.
ALTERNATIVI IN EUROPA, ALTERNATIVI IN PIEMONTE
SINTESI INTERVENTO DI EZIO LOCATELLI AL COMITATO POLITICO NAZIONALE PRC
Rispetto al voto del 25 maggio non pochi hanno parlato del ritorno di una nuova Dc, qualcuno finanche a dire del ritorno in un paese rimasto sostanzialmente democristiano. Ritengo che, il pensare di trovarci di fronte ad una risposta conservativa alla crisi, più che ad una operazione di modernizzazione di segno regressivo sia una valutazione che non contribuisce a fare chiarezza della realtà e dei nostri compiti
La Dc era una grande forza interclassista ma le analogie col Pd finiscono qui. Il Pd di Renzi, a vocazione ultramaggioritaria, poco propenso al compromesso sociale (anche e sopratutto per la mancanza di controparti sociali) è, allo stato attuale, il partito che più di altri è impegnato in un'operazione di riforme strutturali rivolte a smantellare e mercificare garanzie sociali, diritti del lavoro, a restringere spazi democratici. Riforme devastanti che Renzi, convinto di avere il coltello dalla parte del manico, intende più che mai portare avanti.
CHE FARE ORA?
I dati elettorali del Piemonte sono noti ma è utile ricordarli:
-alle Europee la lista “L’altra Europa” supera il quorum in Piemonte con 93.206 voti, tra i partiti componenti della lista Rifondazione Comunista con la lista unitaria “L’Altro Piemonte” comprendente Azione Civile, Sinistra Anticapitalista e Socialisti Democratici raccoglie 25.193 voti sul candidato presidente (poco sopra l’1%, 19.467 voti come lista) SEL in coalizione con Chiamparino raccoglie invece 40.873 voti, poco sopra il 2%.
Le due liste separate raccolgono in totale 66066, 27140 voti in meno della Lista “L’Altra Europa” nel suo complesso.
Innegabile il “valore aggiunto” della lista unitaria alle Europee, come innegabile il valore aggiunto dei suoi candidati (Curzio Maltese, neo-europarlamentare di questo collegio, ha raccolto molte preferenze ma non ha dato volantini personali, non ha battuto il territorio in lungo e in largo, ma ha avuto una esposizione mediatica molto forte parlano da sole).
Innegabile anche che la riproposizione della lista “Tsipras” anche in Piemonte (anche con SEL per essere chiari) non avrebbe assicurato il seggio in Consiglio Regionale, ma sicuramente avrebbe avuto un altro peso.
COSTRUIAMO LA “SYRIZA ITALIANA”
Documento approvato dal Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista.
Il voto del 25 maggio è segnato in tutta Europa dalla sofferenza sociale causata dalle politiche di austerità praticate da popolari, liberali e socialisti.
Il segno prevalente è il malessere dei popoli europei rispetto alle conseguenze delle politiche di austerità assunte in sede europea in questi anni, che hanno aggravato la crisi, e rispetto ai governi e alle maggioranze, subalterne al neoliberismo .
A fronte di questo risultato, le classi dirigenti europee rappresentate dal Partito Popolare e dal Partito Socialista intendono rispondere coniugando la prosecuzione di politiche a tutela dei profitti, delle rendite finanziarie e delle banche con la costruzione di una strategia di recupero del consenso popolare. In questa direzione si muovono le proposte di proseguire le politiche neoliberiste allentando le politiche di austerità che hanno già determinato una drastica riduzione dei livelli di copertura del welfare e dei diritti dei lavoratori.
NO PASARAN! Rifondazione Comunista diTorino solidale con Andrea, ragazzo accoltellato da 6 fascisti. Appello alla mobilitazione
Siamo venuti a conoscenza di un grave episodio verificatosi a Torino la notte del 31 maggio quando un giovane di 27 anni è stato brutalmente accoltellato in metropolitana da un gruppo di fascisti composto da 6 persone. A quanto pare hanno iniziato a insultarlo per il suo abbigliamento e per i tatuaggi, poi l'aggressione e la coltellata. Rifondazione Comunista di Torino esprime la propria solidaretà ad Andrea, il ragazzo ferito. Siamo preoccupati che organizzazioni filofasciste possano, attraverso il malcontento e la crisi economica che più di altre realtà d’Italia Torino sta vivendo, portare avanti la loro folle ideologia reazionaria. Questo pericolo, di cui l'aggressione di Andrea rappresenta l'ultima violenta manifestazione, deve essere portato all'attenzione della cittadinanza: per questo, nella Torino città Medaglia d'oro alla Resistenza, rivolgiamo a tutti gli antifascisti un appello alla mobilitazione."
Torino, 2 giugno 2014
Segreteria Provinciale Prc - Torino
REPRESSIONE - LOCATELLI (PRC): CON I LAVORATORI DEL CAAT PER DIRE NO ALLO SCHIAVISMO
I lavoratori del CAAT (il centro agro-alimentare che gestisce l'intera grande distribuzione di Torino), lavoratori per lo più migranti, assoldati tramite cooperative con metodi da caporalato, sottopagati, precari, sottoposti a ricatti continui, hanno perfettamente ragione a protestare contro condizioni lavorative semplicemente indecenti. Il blocco dei cancelli da parte di centinaia di lavoratori del CAAT addetti al facchinaggio è una forma legittima di protesta a fronte delle minacce padronali di cacciare a casa chiunque rivendichi il rispetto di diritti elementari. Le cariche della polizia e il tentativo brutale di rimuovere i blocchi (con il ferimento di alcuni lavoratori) sono una risposta intollerabile. Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà e sostegno alla protesta dei lavoratori del CAAT a cui vanno riconosciuti il diritto di non svolgere un lavoro schiavizzato.
Torino, 23 maggio 2014
VITTORIO RIESER CI HA LASCIATI
Vittorio Rieser, figura storica della sinistra torinese e non solo, ci ha lasciati. Vittorio non amava la retorica, neanche in tempi lontani in cui molti si lasciavano prendere la mano, e quindi cercheremo di non essere retorici.
La sua storia è stata la nostra storia, fatta di percorsi comuni, di iniziative fatte assieme, di critiche e anche di divergenze, sempre fatte partendo da una scelta di fondo: la difesa dei lavoratori e la conoscenza della loro condizione. Dal tempo dei Quaderni Rossi alle inchieste fatte con tanti soggetti diversi (dai Cub, alla Fiom, ai Consigli di Fabbrica, alla Cgil, a Rifondazione Comunista) una cosa ci ha sempre colpito di Vittorio, l’impegno a conoscere prima di dare giudizi e la capacità di tenere assieme il rigore dell’indagine con la partecipazione militante.
PIEMONTE - LOCATELLI (PRC): NO AL COMANDO LIBERISTA. SOSTENIAMO L'ALTRO PIEMONTE A SINISTRA
Qui comando io, dice in tono perentorio Sergio Chiamparino. In una intervista a un quotidiano, alla domanda di quale rapporto intende avere con gli alleati, il candidato presidente così risponde:"non pretendo il pensiero unico...ma se comincia il tiro alla fune su qualunque tema, che sia Tav o salute, non ci metto neppure due minuti a comportarmi come ho fatto in Comune, con Rifondazione". Come tutti sanno Rifondazione Comunista nel 2009 venne estromessa dalla giunta comunale - allora Chiamparino era Sindaco della città - per essersi opposta alla vendita e alla privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici.
SABATO A TORINO IL PRC IN PIAZZA PER DIRE NO ALLA REPRESSIONE DELLA LOTTA NOTAV
Rifondazione Comunista aderisce e partecipa alla manifestazione popolare di Torino di sabato 10 maggio (ritrovo ore 14 in piazza Adriano) indetta per protestare contro la repressione in atto in Val di Susa; in particolare contro l'oscena accusa di terrorismo rivolta nei confronti di quattro ragazzi No Tav rei di aver partecipato ad una iniziativa durante la quale venne danneggiato nientedimeno che un compressore. La manifestazione è promossa, oltre che dal movimento No Tav, da un arco grande di personalità, scrittori, artisti di tutta Italia.
REPRESSIONE - LOCATELLI (PRC): IL PD VUOLE CHIUDERE I CENTRI SOCIALI? UN EMERITA STUPIDAGGINE!
Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino ha rilasciato la seguente dichiarazione:"Ma davvero Davide Gariglio pensa di sciogliere le tensioni politiche e sociali in città chiudendo i centri sociali? Questo è quanto abbiamo letto oggi in una intervista che il segretario regionale del Pd piemontese ha rilasciato ad un quotidiano. Francamente questa uscita pubblica ci sembra essere, oltre che una emerita stupidaggine, una provocazione destinata a produrre effetti esattamente contrari a quelli dichiarati. Noi siamo contro forme di violenza e di intolleranza come pratica di scontro politico. Peraltro sia detto: è il secondo anno consecutivo che in occasione del 1° maggio esponenti del mio partito, inermi, subiscono la violenza di cariche della polizia senza che Gariglio e compagnia cantante abbiano detto alcunché.
REPRESSIONE - LOCATELLI (PRC): AL 1° MAGGIO VERGOGNOSO ATTEGGIAMENTO DELLE FORZE DI POLIZIA
E' vergognoso rispondere alle contestazioni verbali con i pestaggi. Le cariche che ci sono state questa mattina nei confronti di un pezzo di corteo del primo maggio da parte delle forze di polizia sono del tutto ingiustificate. Alle contestazioni rivolte nei confronti del Pd di governo, il Pd dell'austerità, del Si Tav (il diritto a contestare è un diritto garantito dalla Costituzione) si è risposto con i manganelli. Quella delle forze di polizia è stata una reazione scomposta. in linea con la linea di condotta di una classe politica e di governo sempre più autoreferenziale e autoritaria . Una ragione in più per lottare e cambiare.
Torino, 1 maggio 2014
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