A Torino Rifondazione Comunista, con appuntamento alle 9.00 in piazza Vittorio Veneto, sarà dietro allo striscione: GIÙ LE ARMI, SU SALARI E SPESA SOCIALE.
Il Primo Maggio scendiamo tutte e tutti in piazza per la Pace: contro l’aggressione di Putin all’Ucraina, per il cessate il fuoco immediato e per l’avvio di una vera trattativa che ponga fine alla guerra; contro l’espansionismo della NATO, la dissennata corsa al riarmo e l’invio di armi sempre più potenti nel teatro di guerra che, oltre ad arrecare lutti ancora più gravi al popolo ucraino, stanno spingendo sempre più l’Europa ed il Mondo verso la catastrofe.
Ma Occorre anche rilanciare le lotte, per dire un secco NO al tentativo di far pagare i costi sempre più alti della guerra e delle sanzioni ai ceti popolari del nostro Paese, i cui bassissimi redditi sono stati già duramente colpiti dagli aumenti delle bollette e dal carovita.
Chiusure di aziende e riduzione delle produzioni annunciano già un’ulteriore crescita dei disoccupati, mentre gli aumenti dei costi dell’energia e dei generi alimentari allargano la schiera delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
I salari e le pensioni vengono erosi da un’inflazione crescente, mentre padroni e governo rifiutano l’introduzione di meccanismi di indicizzazione di salari e pensioni, come avveniva prima che ci togliessero la scala mobile.
La giornata del Primo Maggio deve segnare l’inizio di una nuova grande stagione di lotte che coinvolga tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, il mondo pacifista e tutti i soggetti sociali che pagano le conseguenze di queste scelte scellerate: pensionati, donne, studenti, giovani, migranti.
Ma Occorre anche rilanciare le lotte, per dire un secco NO al tentativo di far pagare i costi sempre più alti della guerra e delle sanzioni ai ceti popolari del nostro Paese, i cui bassissimi redditi sono stati già duramente colpiti dagli aumenti delle bollette e dal carovita.
Chiusure di aziende e riduzione delle produzioni annunciano già un’ulteriore crescita dei disoccupati, mentre gli aumenti dei costi dell’energia e dei generi alimentari allargano la schiera delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese.
I salari e le pensioni vengono erosi da un’inflazione crescente, mentre padroni e governo rifiutano l’introduzione di meccanismi di indicizzazione di salari e pensioni, come avveniva prima che ci togliessero la scala mobile.
La giornata del Primo Maggio deve segnare l’inizio di una nuova grande stagione di lotte che coinvolga tutto il mondo del lavoro pubblico e privato, il mondo pacifista e tutti i soggetti sociali che pagano le conseguenze di queste scelte scellerate: pensionati, donne, studenti, giovani, migranti.
LOTTIAMO UNITI E UNITE PER:
– L’AUMENTO DEI SALARI E DELLE PENSIONI
– IL SALARIO MINIMO LEGALE DI ALMENO 10 EURO NETTI L’ORA
– LA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITÀ DI SALARIO
– IL BLOCCO IMMEDIATO DEGLI SFRATTI
– L’ABBATTIMENTO DEGLI AUMENTI SULLE BOLLETTE
– IL BLOCCO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUL PREZZO DI GAS ED ELETTRICITÀ
– PREZZI CALMIERATI SUI GENERI ALIMENTARI DI PRIMA NECESSITÀ
– L’INTRODUZIONE DI UNA NUOVA SCALA MOBILE
– UNA TASSA SULLE GRANDI RICCHEZZE AL DI SOPRA DI 1 MILIONE DI EURO
– UN GRANDE NO ALL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI.
– L’AUMENTO DEI SALARI E DELLE PENSIONI
– IL SALARIO MINIMO LEGALE DI ALMENO 10 EURO NETTI L’ORA
– LA RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO A PARITÀ DI SALARIO
– IL BLOCCO IMMEDIATO DEGLI SFRATTI
– L’ABBATTIMENTO DEGLI AUMENTI SULLE BOLLETTE
– IL BLOCCO DELLA SPECULAZIONE FINANZIARIA SUL PREZZO DI GAS ED ELETTRICITÀ
– PREZZI CALMIERATI SUI GENERI ALIMENTARI DI PRIMA NECESSITÀ
– L’INTRODUZIONE DI UNA NUOVA SCALA MOBILE
– UNA TASSA SULLE GRANDI RICCHEZZE AL DI SOPRA DI 1 MILIONE DI EURO
– UN GRANDE NO ALL’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI.
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