Draghi a Torino? Anche no, grazie.

Ampia la risposta all’appello di Rifondazione Comunista per manifestare contro il governo della guerra in occasione della visita Torino di Mario Draghi il 5 aprile. Per dire no alla spesa militare e chiedere più risorse per istruzione, sanità, servizi sociali, ambiente.

Le foto della manifestazione

Il video del presidio

Dopo la grande manifestazione di Firenze di sabato 26 marzo che ha visto convergere i lavoratori e le lavoratrici in lotta per un lavoro dignitoso con i giovani e le giovani in lotta per il proprio futuro, ieri pomeriggio sono state consegnate al Prefetto di Torino centinaia di firme contro l’aumento della spesa militare, raccolte durante il presidio per la Pace che si svolge ogni sabato in piazza Castello.
La narrazione corrente di un governo con il 90% dei consensi viene clamorosamente smentita dai numerosi sondaggi che registrano la contrarietà della maggioranza degli italiani e delle italiane all’invio di armi in Ucraina e all’aumento della spesa militare. Ciò avviene a causa dello schieramento compatto delle istituzioni e dei mezzi di comunicazione che, salvo poche eccezioni, utilizzano la criminale aggressione dell’esercito russo in Ucraina, per rinfocolare i venti di guerra, anziché adoperarsi per la cessazione immediata delle ostilità e per una soluzione diplomatica della crisi.
Il governo Draghi prospetta, come conseguenza, l’applicazione di una vera e propria economia di guerra, i cui costi, a partire dal vertiginoso aumento del prezzo dell’energia, verranno come sempre scaricati sulle spalle dei ceti popolari.
Aumentare di 13 miliardi di euro la spesa militare, significa comprimere ulteriormente una spesa sociale e sanitaria già largamente inadeguata, smentendo clamorosamente tutte le promesse fatte nella fase più acuta della pandemia. Basta confrontare i 38 miliardi annui (104 milioni al giorno!) di spesa militare che si prevede di stanziare con i 300 milioni destinati al Fondo Disabilità o con i 900 milioni destinati all’edilizia scolastica! Per gli aiuti alle famiglie contro il rincaro delle bollette sono stati stanziati 3,8 miliardi, cioè appena un decimo di quanto previsto, in ossequio agli ordini della NATO, per la spesa militare, destinata a perpetuare un mondo di morte e di distruzione!
A fronte di tutto ciò, arriva la notizia che il banchiere Mario Draghi, principale interprete di queste scelte, sarà a Torino martedì 5 aprile.
Pensiamo che sia il caso di far sentire al Presidente del Consiglio la voce di una città ben diversa da quanto si vuol far credere. Una città che ha bisogno di riconvertirsi a nuovi lavori, rispettosi dell’ambiente ed orientati verso la cura delle persone e del territorio, e che non vuole adattarsi alla prospettiva di diventare un Polo per la produzione di armi, nascosto sotto il falso mantello della ricerca aerospaziale, con il marchio della NATO.
Tutto ciò non può restare sotto silenzio! Rivolgiamo quindi a tutte le forze associative, sindacali, politiche che in queste settimane si sono mobilitate contro la guerra e il mercato delle armi, per la tutela dell’ambiente e del pianeta, per un lavoro non più sottoposto alle leggi della precarietà e del profitto di pochi, un APPELLO A CONVERGERE per organizzare una grande manifestazione contro il governo della guerra in occasione della visita di Mario Draghi a Torino.

Martedì 5 aprile abbiamo fatto sentire la vera voce della città al Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Abbiamo espresso la nostra opposizione ad un governo che, anziché agire per una soluzione di pace in Ucraina, decide l’invio di nuove armi e l’aumento della spesa militare; che assicura profitti miliardari alle imprese che producono armi ed energia; che privatizza i servizi sociali; che non fa nulla per fronteggiare le crisi industriali, né per contrastare la precarietà che ha inflitto al mondo del lavoro.

Noi non vogliamo la Torino dell’industria bellica, dove Cirio e Lo Russo vorrebbero ospitare le strutture della NATO, un blocco militare che non ha ragione di esistere e di cui l’Italia non deve più fare parte!

Vogliamo la Torino dei nuovi lavori, utili all’ambiente e per la cura delle persone e del territorio: i soldi che si vogliono sperperare in armi, devono andare, invece, alla Sanità, all’Istruzione, all’Ambiente,ai Servizi Sociali! Diciamo NO all’economia di guerra del governo!

Per questo abbiamo manifestato CONTRO LA VENUTA DI DRAGHI A TORINO E CONTRO IL SUO GOVERNO ANTIPOPOLARE.

Partito della Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano, DeMa, Fronte Popolare, Sinistra Anticapitalista, Torino Eco Solidale, PaP, Cub, Usb, Fai

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