No alla guerra e all’invio di armi dall’Italia

Sabato 5 marzo imponente manifestazione contro la guerra a Roma. Manifestazioni e presidi in tutta Italia.
Domenica 6 marzo eravamo davanti alla base Nato di Ghedi (BS) per dire NO all’invio di armi nell’area di guerra e manifestare la nostra opposizione alle basi Nato nel nostro paese.

Foto: Presidio per la Pace a Torino | Presidio base Nato di Ghedi

Dopo la grande manifestazione di sabato 5 marzo a Roma, a Torino e in tutta Italia, che ha visto una grandissima partecipazione, domenica 6 marzo abbiamo partecipato al presidio davanti alla base NATO di Ghedi, vicino a Brescia, dove le attività militari sono aumentate in questi ultimi giorni.
La nostra scelta è quella della Pace e del No alla guerra, del rifiuto dell’imperialismo occidentale e del nazionalismo russo o ucraino, delle politiche di potenza che usano i popoli come pedine, delle nostalgie zariste di Putin come dell’espansionismo NATO, delle aggressioni militari chiunque ne sia responsabile.
Siamo contro Putin e contro la NATO.
Pensiamo che la base Nato di Ghedi sia una di quelle coinvolte nell’invio di armi e materiali, insieme alla base USA di Camp Darby vicino a Pisa, dove le nostre compagne e i nostri compagni hanno già partecipato a presidi.
Continueremo a dire il nostro NO alla guerra e ad esprimere la nostra contrarietà rispetto al coinvolgimento diretto dell’Italia attraverso l’invio di armi.
La scelta scellerata del governo Draghi non ci rappresenta e non rappresenta le migliaia di persone che stanno riempiendo le piazze in questi giorni. 

L’intervento di Fausto Cristofari, segretario provinciale Rifondazione Comunista Torino

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