La Federazione torinese di Rifondazione Comunista stigmatizza con forza il fatto che il Consolato Onorario di Ucraina a Torino, nell’elencare le associazioni a cui inviare aiuti a sostegno della popolazione ucraina, indichi anche la fondazione pubblica “Army SOS Citizen’s Initiative”
La Federazione torinese di Rifondazione Comunista stigmatizza con forza il fatto che il Consolato Onorario di Ucraina a Torino, nell’elencare le associazioni a cui inviare aiuti a sostegno della popolazione ucraina, indichi anche la fondazione pubblica “Army SOS Citizen’s Initiative” destinata, testualmente, all’acquisto di “munizioni, protezioni, strumenti di comunicazione e ricognizione, uniformi.” Siamo favorevoli a sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra – dichiara Fausto Cristofari, segretario provinciale PRC Torino – ma siamo contrari all’invio di armi destinate ad alimentare la spirale del conflitto armato. Non possiamo quindi sottacere la gravità di questa scelta compiuta dal Consolato dell’Ucraina, e riteniamo che le autorità italiane debbano chiarire che rapporto abbiano con simili iniziative, condotte da istituzioni diplomatiche presenti sul nostro territorio. Una vera politica di pace non si può fare indossando uniforme ed elmetto, ma solo attraverso una chiara iniziativa per far tacere le armi e per sostenere le ragioni dei popoli contro ogni logica di guerra. Fin dall’inizio della guerra in Ucraina la posizione di Rifondazione Comunista è stata chiara. Ci siamo immediatamente schierati per il cessate il fuoco e per il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina. A partire da ciò, abbiamo sostenuto la necessità che l’Italia svolga un’efficace azione diplomatica di pace.
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