La solidarietà di Rifondazione comunista alle lavoratrici e ai lavoratori Manital “feriti e umiliati” dalla nomina di Alessandra Cimadom alla direzione generale del comune di Torino.”
Il Sindaco Lorusso ha nominato alla Direzione generale del Comune di Torino Alessandra Cimadom, una manager proveniente dal privato. E che privato: negli anni dal 2017 al 2019, Cimadom è stata a capo della direzione della pianificazione strategica di Manital, l’azienda di Ivrea leader nel facility management, amministrata da Graziano Cimadom, in procedura fallimentare dal febbraio 2020.
Riteniamo fatto grave ed inopportuno per una pubblica amministrazione scegliere per un ruolo dirigenziale un nome immediatamente riconducibile ad un fallimento aziendale che ha coinvolto 10.000 lavoratori in tutta Italia, di cui 2500 solo in Piemonte. Come Rifondazione Comunista siamo vicini ed esprimiamo la nostra piena solidarietà alle ex-lavoratrici Manital che si sono sentite “ferite e umiliate” dalla scelta del sindaco Lo Russo.
Senza poi entrare nel merito delle competenze della prescelta (che si suppongono di livello), e tralasciando per il momento anche il ritocco verso l’alto che si è inteso dare agli emolumenti del Direttore Generale (si dice circa 200.000 € l’anno), si aggiunge il “dubbio” è che ciò corrisponda, ancora una volta, ad un’idea privatistica della gestione del bene pubblico. Contemporaneamente, il Sindaco annuncia per il mese di marzo l’avvio della riorganizzazione della macchina comunale. Per quanto ci riguarda, come Rifondazione Comunista, ribadiamo le necessità che abbiamo già avuto modo di condividere nel programma della coalizione che ha sostenuto Angelo D’Orsi Sindaco: occorre definire, insieme ai e alle dipendenti del Comune di Torino, e alle loro rappresentanze, un Piano di assunzioni stabili, basato sulle esigenze reali della Città (assistenza, accoglienza, manutenzione della Città, verde pubblico, anagrafi …) e con un Piano adeguato per la formazione e la crescita professionale del Personale; occorre riportare all’interno i servizi esternalizzati, facendosi garanti, come Amministrazione, della parità di trattamento di chi concorre ad erogare il servizio pubblico, con la cancellazione di ogni forma di precariato. Da ciò occorre far derivare una organizzazione dei servizi calibrata sui bisogni della cittadinanza. L’attuazione di questi presupposti è possibile solo con una Amministrazione comunale che punti decisamente ad una forte ripresa del Pubblico. Come ciò possa realizzarsi condividendo il sostegno che il PD (il partito di Lo Russo) ha dato al Disegno di Legge Concorrenza, che sostanzialmente obbliga i Comuni alla privatizzazione dei servizi, resta avvolto nel mistero. Ed anche i segnali che giungono dall’interno del Comune non sono rassicuranti, se si pensa che la consulente del Comune, avv. Caffaratti, denuncia “l’eccessiva militarizzazione” del Corpo di Polizia Municipale. La riorganizzazione del Comune è un tema che riguarda e coinvolge tutto il Personale comunale, ma che è indissolubilmente legato alla quantità e alla qualità dei servizi per la cittadinanza: servono perciò strumenti tali da consentire lo sviluppo di un vero processo partecipativo.
Come Rifondazione Comunista daremo tutto il nostro sostegno al rilancio di iniziative dal basso che rivendichino Democrazia e Partecipazione.
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