Rifondazione comunista sostiene lo sciopero nazionale dei 12mila lavoratori e lavoratrici interinali della sanità, indetto da Felsa Cisl Nidil Cgil e Uiltemp, per venerdì 24 luglio con presidi a Torino, Roma, Milano, Bologna, e Pordenone.
Lavoratrici e lavoratori che sono stati decisivi, ed eroici, è stato detto, nella tenuta del sistema sanitario di fronte all’emergenza coronavirus; ora Governo e Regioni fanno orecchie da mercante di fronte alla loro giusta richiesta di ottenere pari dignità e stessi diritti dei dipendenti del settore.
Una vergogna! Già dimenticato il contributo coraggioso e determinante per contrastare il virus e alleviare le sofferenze, insomma: “passata la festa gabbato lo santo!
Il ministro rifiuta di farsi carico del problema e in quasi tutte le Regioni questi operatori, interinali, sono stati esclusi dai trattamenti economici accessori e integrativi, previsti dai diversi provvedimenti, in favore del personale sanitario impegnato durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Tutto ciò in aperta violazione del principio di parità di trattamento prevista espressamente dalla legge!
Non Basta. Invece di ragionare su come inserire nell’organico, in un momento cosi difficile, persone sperimentate professionalmente e umanamente, i lavoratori, cosiddetti, somministrati sono esclusi in maniera discriminatoria anche dall’accesso alle quote riservate per la partecipazione ai concorsi pubblici.
Queste ottuse chiusure mostrano che non c’è un vero piano per alcune delle principali priorità del Paese: l’occupazione e la sanità pubblica.
Per questi motivi siamo a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in sciopero e invitiamo i nostri iscritti a sostenere la loro giusta lotta partecipando ai presidi indetti.
No al lavoro usa e getta! Si al rilancio della sanità pubblica!
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