Seppure passata praticamente sotto silenzio la scelta è pesantemente negativa. L’accordo intervenuto con la costituzione di un consorzio tra Gtt, la società di trasporto pubblico torinese, e Arriva, multinazionale tedesca, per la gestione del servizio di trasporto metropolitano è il preludio alla completa privatizzazione del sistema della mobilità, sistema comprensivo di metropolitana, tram, bus urbani e alcune linee del nodo ferroviario di Torino. Già negli scorsi mesi
le due aziende avevano firmato una manifestazione di interesse congiunta al bando di gara annunciato dalla Regione Piemonte circa il nodo ferroviario di Torino. In ballo, per la gestione di questo nodo, ci sono una montagna di soldi. Ma qui siamo a un passo ulteriore: le due società hanno deciso di stringere un patto fino al 2023 in un’ottica non più di servizio pubblico ma di prevalenza degli interessi di natura privatistica nella gestione del sistema della mobilità. Il quadro è abbastanza chiaro: la multinazionale tedesca come “cavallo di Troia” di un processo di privatizzazione.
A conferma di questo orientamento Gtt da associata a Confservizi, associazione che raggruppa tutte le imprese di servizi pubblici di proprietà degli enti locali, chiede di entrare a far parte di Confindustria. Il tutto con il beneplacito della Sindaca Chiara Appendino e dell’amministrazione a guida M5S che hanno buttato definitivamente a mare qualsiasi ipotesi di costituzione di un polo pubblico per la gestione del servizio ferroviario metropolitano. Non c’è alcun servizio per la mobilità che abbia conosciuto miglioramenti dopo essere stato privatizzato in tutto o in parte. Ecco perché vanno rigettate le scelte di privatizzazione .Vanno altresì denunciati i giravolta dei M5S che dopo aver parlato in campagna elettorale di intangibilità del servizio pubblico hanno fatto esattamente allo stesso modo del Pd di Fassino e Chiamparino.
Ezio Locatelli
Segretario provinciale Prc-Se Torino
Torino, 14 giugno 2017
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