LA RENZI’S REVIEW

Il Renzi-pensiero si esprime in inglese: Jobs Act per precarizzare ulteriormente il Mercato del Lavoro. Spending Review per ridurre i servizi pubblici. Fiscal Compact confermato da Renzi alla Merkel.  In italiano ciò si traduce in un peggioramento generale economico, sociale, dei diritti per le fasce medio-basse.

Anche l'intervento sull'IRPEF (sgravi di 85 euro per chi prende meno di 25.000 €), che rappresenta un tardivo riconoscimento per salari fra i più bassi d'Europa, esclude ampie fasce di popolazione: i  pensionati (categoria fra le più colpite dalla crisi, anche grazie al blocco delle pensioni imposto in questi anni), gli incapienti (coloro che guadagnano così poco da non poter neanche essere tassati) e chi il lavoro non ce l'ha.  Ma anche non considerando queste importanti esclusioni, da dove usciranno le coperture per questo provvedimento?

Una parte verrà dalla tassazione delle rendite finanziarie al 26% (misura corretta, ma che attribuisce le responsabilità della crisi al fisco, mentre in realtà le cause sono ben altre), ma la maggior parte arriverà dalla Spending Review di Cottarelli che, a parte le cifre "ballerine" (3,5,7 miliardi?), comporterà un'ulteriore riduzione dei servizi pubblici, già al limite, con un pesante salasso occupazionale nel pubblico impiego: ben 85.000 esuberi!

Tutto questo per reperire circa 10 miliardi, ma cosa accadrà quando si dovranno recuperare fra i 50 e i 60 miliardi (ogni anno, per 20 anni) per ottemperare allo sciagurato Fiscal Compact?

Matteo Renzi, al di là dei chiari intenti elettoralistici, sta già presentando al Paese il conto per farci pagare lo "specchietto per le allodole" della riduzione IRPEF!

Ma non basta: come si traduce, infatti, il tanto decantato Jobs Act?

Si traduce in ancora più precarietà, attraverso l'estensione a 3 anni dei Contratti a Termine, senza più "causali": si potrà prorogare fino a 8 volte un contratto precario, senza doverne nemmeno spiegare la motivazione, sostituendo il lavoratore, alla fine della “giostra”, con un nuovo assunto (naturalmente sempre a termine!).

Si traduce nella modifica dell'apprendistato, che abolisce i vincoli della formazione e della conferma di una certa percentuale di giovani (il 30%) per poter fare altri contratti di apprendistato.
Strano modo di pensare ai "nostri figli" che, secondo Renzi, stanno lì a chiederci solo di "tenere i conti in ordine"!

Tutto ciò, Renzi lo fa con una logica neo-autoritaria, la stessa che ispira una legge elettorale (l'Italicum) fra le più anti-democratiche e che spinge Renzi a rifiutare qualsiasi reale confronto con le parti sociali, ad iniziare dai sindacati.

Non si tratta di avere un pregiudizio anti-Renzi: i fatti parlano da soli e reclamano una risposta netta!

Occorre sostenere una mobilitazione forte per dire no a questa ulteriore dose di precarietà e ad una spending review che non taglia gli sprechi, ma la "carne viva" di ciò che rimane del sistema sociale.

Occorre contrapporre a tutto ciò una piattaforma di lotta: per ottenere un adeguato aumento delle pensioni e un reddito minimo per i disoccupati; per rilanciare un Piano per il Lavoro basato su investimenti pubblici; per la riduzione d'orario senza perdita di salario e l'abrogazione delle controriforme targate Monti-Fornero; per dire basta alle politiche europee di austerità.

Le risorse necessarie vanno reperite da chi, anche con la crisi, ha continuato ad arricchirsi: una Patrimoniale progressiva sopra i 700.000 €  permetterebbe di recuperare 30/35 miliardi, colpendo solo il 10% più ricco della popolazione.
 
Bisogna reagire subito alla manovra di Renzi, senza aspettare che essa si consolidi: a questo devono lavorare forze politiche e sindacali.

Bisogna, cioè, ricostruire una vera politica di sinistra, e con essa i soggetti necessari per sostenerla.

Rifondazione Comunista è impegnata in questa direzione innanzitutto sul piano sociale, ma anche attraverso il sostegno, per le elezioni europee, alla Lista Tsipras e, per le prossime elezioni regionali del Piemonte, ad una lista alternativa al centro-destra di Cota e al centro-sinistra di Chiamparino.

Fausto Cristofari
Commissione Lavoro PRC Torino
(22 marzo 2014)

Gruppo di lavoro

Referente responsabile: Giorgio Pellegrinelli

NOTA! Questo sito utilizza cookie anche di terzi per inviarti servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, acconsenti all'uso dei cookie.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo