La destra si batte stando dalla parte dei bisogni popolari

di Ezio Locatelli.

Non c’è bisogno di girarci tanto intorno per dire dei risultati dei ballottaggi elettorali. Un vero e proprio disastro che manda a gambe all’aria l’intero assetto  politico e culturale del dopoguerra. Emblematici i casi di sfondamento della destra a Massa, Pisa, Siena. Per non parlare di altre situazioni. Inutile parlare di rigurgiti reazionari senza parlare delle responsabilità. I rigurgiti reazionari di questo periodo sono direttamente proporzionali alle politiche antipopolari, d’impoverimento sociale, di precarizzazione della vita lavorativa perseguite in questi anni dai governi a guida Pd. Politiche che hanno tradito aspettative sociali, ingenerato un clima di insicurezza, di frustrazione, di rabbia che si sono risolte per milioni di persone  in un giro di spalle, in un voto di protesta a sostegno delle forze di destra. Forze, indubbiamente, che sono il peggio del peggio. Ma una cosa deve essere chiara. L’opposizione a questa destra, per essere efficace, non può essere solo etica e morale, di resistenza democratica, di contrasto alla xenofobia e al razzismo che pure va fatta.

 

L’opposizione va condotta sul terreno sociale, deve avere la capacità di avanzare una proposta di cambiamento della vita reale delle persone, dei settori sociali meno abbienti, deve concretizzarsi in una lotta contro le disuguaglianze, per il ripristino di diritti e tutele sociali, per una vita dignitosa. Anche la riorganizzazione di una sinistra antagonista, antiliberista va affrontata su queste basi. Avendo altresì chiaro che va affrontata ricostruendo uno schieramento largo di istanze sociali e di cambiamento in alternativa alle destre, al M5S e al Pd, tutte forze che stanno da un’altra parte, che con diverse mascherature sono forze di sistema al servizio gli interessi dei padroni, delle classi privilegiate. 

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