Il "Tribunale Permanente dei Popoli" a Torino per giudicare le violazioni del TAV in Valsusa. Locatelli (PRC-SE): "Giustizia sia fatta"

Si è aperta oggi a Torino la sessione del "Tribunale permanente dei popoli" dedicata al Tav in Valsusa, piu specificatamente dedicata a valutare la violazione dei diritti dei cittadini e delle comunità locali. Per la prima volta, a salire sul banco degli imputati, sulla base di un esposto presentato da esponenti  NoTav, sarà il progetto ad alta velocità Torino Lione, unitamente ad altre grandi opere italiane ed europee.

Volutamente assenti al dibattimento progettisti, società costruttrici, politici impegnati nella realizzazione della linea Tav.  A valutare e giudicare sarano dieci giudici provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Cile e Colombia schierati in difesa dei principi di partecipazione, democrazia, giustizia sociale. Una sessione in cui si discuterà di manipolazione dei dati e delle previsioni pro tav, di esclusione dei cittadini e delle popolazioni dai processi decisionali, di repressione del movimento notav, di  devastazione e militarizzazione del territorio. Ezio Locatelli, presente all’apertura della sessione ha così commentato: “salutiamo con molto favore l’iniziativa del Tribunale Permanente dei Popoli. Pur di mandare avanti un’opera distruttiva e garantire il prosieguo degli interessi di un blocco affaristico la Valsusa, alla faccia delle legittime proteste della popolazione, in questi anni è stata trasformata in una sorta di piccolo protettorato occupato militarmente”.  Ed ancora: “la Valsusa è stato il capro espiatorio di un’azione politica e giudiziaria tutta rivolta a preservare gli interessi connessi alla realizzazione di un’opera inutile e devastante.  Rispetto a quest’azione a senso unico è importante che si levino voci e testimonianze finora inascoltate riguardo i diritti calpestati  di una popolazione e di una Valle. Giustizia sia fatta e riconosciuta quantomeno da un Tribunale d’opinione internazionale che si ispira alla dichiarazione universale dei diritti dei popoli”.

Torino, 5 novembre 2015

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