Piemonte- Locatelli (Prc-Se): con l’aumento dei contagi basta andare a casaccio

“E’un continuo susseguirsi, a giorni alterni, di prese di posizioni che sono in contraddizione l’un l’altra. Non servono medici, pardon servono medici, si ai malati Covid19 nelle Rsa, no ai malati Covid nelle Rsa, tutti a casa, tutti al lavoro, senza parlare  dei ritardi, delle manchevolezze e omissioni denunciate dall’ordine dei medici delle province piemontesi nell’approntare una strategia preventiva e operativa per contrastare la diffusione del contagio”, rileva Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. Il risultato – continua Locatelli -  è che la regione Piemonte

, pur potendo contare su un lasso di tempo maggiore per potersi organizzare, è balzata al secondo posto nella classifica regionale per contagi. Un incremento in controtendenza alla decrescita che si registra in altre parti del paese. Torino, con circa 10 mila positivi, è oggi la terza provincia più colpita d’Italia. E sia chiaro che parliamo di dati del tutto sottostimati rispetto a quelli reali per la mancanza di uno screening della popolazione. Tanto basta per una entrata in campo di poteri sostitutivi per la sanità in Piemonte, cosi come viene chiesto per la Lombardia, senza dimenticare le responsabilità equamente ripartite per i tagli alla sanità operati dalle giunte di centrosinistra oltre che di centrodestra. Domando al presidente della giunta regionale Alberto Cirio: com’è possibile parlare dell’avvio di una “fase di nuova normalità” che punta alla riapertura generalizzata delle produzioni in una situazione ancora di piena emergenza sanitaria? Non si può. Prima di fantasiosi “piani di ripartenza economica” si faccia tutto quello che si deve fare in materia di medicina territoriale e di prevenzione, dispositivi di sicurezza, test seriologici e quant’altro. Non si può continuare a giocare con la salute e la vita dei cittadini e dei lavoratori andando a casaccio così come finora è stato”.   

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