Benvenuta Greta. Anche la lotta NoTav è contro i cambiamenti climatici

Clicca qui per le foto del presidio con Greta

di Ezio Locatelli* Benvenuta Greta Thumberg a Torino, un tempo capitale dell’automobile, al centro di un sistema economico ad alto sfruttamento e consumo energetico, oggi città in crisi, tra le più inquinate d’Europa. Benvenuta per la battaglia che stai portando avanti contro la devastazione climatica che è in atto su scala planetaria. Una battaglia che ha messo in moto un nuovo movimento giovanile, un movimento che sta combattendo per il diritto fondamentale ad avere un futuro vivibile.

Una moltitudine di ragazze e ragazzi sta smuovendo la coscienza collettiva, chiede di smettere di comportarsi come se tutto fosse normale, di rimettere in discussione la supposta normalità di un sistema che ci sta portando dritti alla catastrofe.
Tra tanti che ti elogiano oggi, che sono pronti ad applaudirti ci sono anche lingue biforcute, politici di governo, imprenditori, personaggi noti e di potere che recano non poche responsabilità per la situazione di degrado ambientale in cui siamo. Quelli che parlano di cambiamenti climatici in senso generale, come se fosse un problema di universale miopia umana, la cui colpa sarebbe indistintamente di tutti e quindi di nessuno. Le cose non stanno propriamente così. Fermare lo scombussolamento climatico impone di fare i conti con scelte economiche e politiche che contraddicono clamorosamente le petizioni di principio. A Torino, tra le altre cose, combattere i cambiamenti climatici significa opporsi, come si sta facendo da oltre trent’anni, a una nuova linea di AV Torino Lione, un’opera affaristica, del tutto inutile, e allo scavo di un nuovo tunnel di 57,5 chilometri sotto il Moncenisio. L’opera, qualora venisse realizzata, produrrebbe l’emissione di 12 milioni di tonnellate di CO2. Un impatto insostenibile in una situazione drammatica, a fronte della necessità di agire subito prima che sia troppo tardi. Eppure si continua ad andare avanti come se niente fosse.
Combattere i cambiamenti climatici significa contrastare, anche a Torino, le scelte autoreferenziali di un sistema economico e di potere che dice delle cose e ne fa delle altre, scelte che compromettono le basi della sussistenza, della salute, delle possibilità di vita, della stessa economia. Questo hai detto in altre occasioni Greta, anche di fronte ai potenti; questo è quello che sta cercando di dire e di fare una nuova generazione scesa in campo con lo slogan: cambiare il sistema non il clima; questo è quello che abbiamo cercato di fare noi stessi in tanti anni di lotte ambientaliste e per il cambiamento di un modello di sviluppo capitalistico fondato sul profitto privato, lo sfruttamento dell’uomo e della donna, le disuguaglianze sociali, il saccheggio ambientale, le guerre economiche e militari. Contro l’inerzia e l’ipocrisia dei potenti rinasce la speranza. Per questo oggi, insieme a tanti altri, saremo in piazza Castello in occasione della tua gradita presenza a Torino.
*Segretario provinciale Prc-Se di Torino

NOTA! Questo sito utilizza cookie anche di terzi per inviarti servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, acconsenti all'uso dei cookie.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta.

Approvo