La sinistra riparte dalle lotte sociali: buone notizie da Torino

di Marco Revelli

La sera del 2 marzo l’Assemblea “Atene-Torino. La sinistra riparte dalle lotte sociali” convocata da un gruppo di persone che rappresentano un po’ tutte le aree della nostra variegata galassia, sociali e politiche, è stata un vero successo. Per la partecipazione: il salone della Fabbrica delle E di don Ciotti pieno, con gente in piedi (sono più di 400 i posti a sedere).
E per i contenuti: un video di 15 minuti di Luciano Gallino su austerità, debito e Jobs Act lucidissimo e utilissimo per capire (sarà disponibile in rete per chi lo volesse utilizzare).

Un’introduzione trascinante di Argiris sulla Grecia e sul suo messaggio per noi (applauditissimo, ci ha dato la carica). Una seconda introduzione di Andrea Baranes sull’economia e il meccanismo perverso delle ricette neo-liberiste, ascoltato con grandissima attenzione.

E poi interventi, di cinque minuti l’uno, mai di maniera, tutti ricchi di documentazione, sulla povertà devastante a Torino (Leopoldo Grosso, coordinatore della campagna Miseria ladra), sulla condizione di lavoro e la crisi non certo alla fine (il Segretario della Fiom Federico Bellono, che ha svolto un ruolo centrale nella organizzazione della serata, e Passarino), sul Controsservatorio Valle Susa e l’intervento in valle del Tribunale dei Popoli (Livio Pepino con un filmato splendido di comunicazione NO TAV), sulla mobilitazione studentesca di queste settimane culminata con l’accoglienza a Renzi davanti al Politecnico (un giovane rappresentante di quel collettivo), sulla precarietà, la condizione giovanile e le politiche adeguate a organizzare le risposte (Spadon delle Officine corsare) intervallando con voci più specificamente politiche (Giorgio Airaudo, parlamentare e Fiom, che ha aperto gli interventi, Monica Cerutti di Sel, Ezio Locatelli di Rifondazione, il nostro Antonio Canalia), a dimostrazione che coalizione sociale e coalizione politica non stanno in contrapposizione ma si rinviano a vicenda.

E che un percorso costituente, pluralistico nella composizione e condiviso nell’obbiettivo di costruire anche in Italia una forza potenzialmente maggioritaria che aspiri a candidarsi al governo del Paese per imprimere una svolta radicale, è all’ordine del giorno e che, come si è detto, “il tempo è ora”. Non è stata la solita Assemblea: ci si è lasciati con l’impegno intanto di replicare la formula nei capoluoghi di provincia del Piemonte, per una copertura capillare. E poi di non fermarci qui: di dare un seguito stabile e permanente a questo momento organizzando interventi nel sociale, sul terreno, con forme di mutualismo, auto-organizzazione, auto-aiuto, dalla questione che si farà drammatica degli sfratti, a quella già devastante della povertà e della salute, alla tutela dei diritti, chiedendo l’impegno delle competenze (legali, mediche, tecniche, ecc.). Ci rivedremo già la settimana prossima, per programmare le iniziative future.

Penso che sia un buon modello anche per le prossime scadenze.

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