Ricostruire unità, solidarietà, volontà di lotta di tutti gli sfruttati e gli oppressi. Un altro mondo è possibile

di Ezio Locatelli 

Via la parte dannata dell’umanità, via le vittime della globalizzazione e della guerra, criminalizziamo chi li aiuta. Non c’è ritegno alcuno nelle uscite di Salvini, della Meloni e compagnia cantante, l’invocazione all’arresto della capitana della Sea Watch, all’affondamento della nave fuorilegge. Ecco una plastica rappresentazione del mondo alla rovescia nell’epoca della crisi della globalizzazione capitalistica. L’assegnazione alla categoria dei rifiuti umani della marea di persone in fuga dalla povertà e dalla guerra globale, di persone che hanno un disperato bisogno di aiuto. Creature alla deriva, indesiderate, che vanno tenute a distanza, ricacciate nell’inferno di una esistenza degradata che non conosce diritti e umanità.

 

Porti chiusi agli esseri umani, porti aperti al traffico di armi. Un crimine globalizzato a cui partecipano a pieno titolo governi e paesi cosiddetti progrediti (Ue, Usa, Italia, ecc.), paesi ricchi in fase di decomposizione, sempre più inclini all’insicurezza e al panico sociale. Grazie alla capitana della Sea Watch e a tutt* quell* che si battono dalla parte delle persone più deboli, grazie ai camalli di Genova in lotta contro il traffico di armi made in Italy. grazie a chi lotta contro i nuovi padroni del mondo. Contro questi padroni interessati solo a difendere i propri interessi e privilegi, fomentando divisioni e guerra tra poveri, la risposta è una sola: ricostruire unità, solidarietà, volontà di lotta di tutti gli sfruttati e gli oppressi. Un altro mondo è possibile.