LUOGHI DELLA EDUCAZIONE COME NUOVI SPAZI DI SOCIALITA’

di Eleonora Artesio Consigliera comunale Torino in Comune -La Sinistra

Le misure di sorveglianza sanitaria influenzano la vita quotidiana di ciascuna/o e in specie dei minori. La chiusura delle scuole, congiuntamente agli altri obblighi di protezione, annulla gli spazi di relazione e riduce quelli di apprendimento che non possono essere sostituiti dalla didattica a distanza, tantomeno per i più piccoli. L’impossibilità di frequentare le amicizie, di praticare attività sportive, di condividere luoghi e tempi di giochi, di frequentare figure adulte con compiti educativi e di scambiare affettività con parenti come i nonni rappresenta una perdita nel normale percorso di crescita.

 

Le differenze di abitazione e di qualità della convivenza, il corredo di paure degli adulti gravati dalle preoccupazioni economiche, le insufficienze alimentari non più compensate dal pasto adeguato della ristorazione scolastica, la impossibilità di svolgere on line le lezioni per la carenza dei dispositivi o dei collegamenti internet accentuano e rischiano di stratificare le diseguaglianze di partenza. In sintesi, i principali presidi di cittadinanza che attivano prossimità e cooperazione, cioè le scuole, sono inibiti nelle loro funzioni di promozione sociale.

Le esigenze di crescita e di sviluppo della infanzia e della adolescenza non sono al centro della emergenza, ma i temi dei minori vengono trattati in rapporto alle attività dei genitori e alla ripresa produttiva della fase 2. Gli Enti locali sono attori importanti del sistema formativo, nel doppio ruolo di gestori dei servizi e di programmatori delle funzioni urbane e l’assegnazione e la concessione degli spazi pubblici, nonché le forme di fruizione, sono perseguiti da regolamenti e procedure comunali.

Ho depositato oggi una mozione affinché l’Amministrazione comunale predisponga nella cooperazione con gli organismi competenti a cominciare dai referenti delle autonomie scolastiche, la disponibilità degli spazi esterni degli edifici scolastici cui si può accedere direttamente, sempre protetti da recinzioni, frequentemente – in specie nelle scuole per l’infanzia – attrezzati come spazi ludici.

Per questo fine potrebbero essere stipulati accordi o convenzioni con associazioni, di caseggiato o di famiglie che si congiungono allo scopo, per garantire apertura, chiusura e controllo dei cortili scolastici in orari concordati per la partecipazione delle e dei bambine/i e delle famiglie, nonché per regolamentarne l’uso a piccoli e consecutivi numeri, secondo il rispetto del distanziamento fisico di precauzione.

Eleonora Artesio

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