In ricordo di Mario Dalmaviva

E’ morto il compagno Mario Dalmaviva. Marione nato nel 1940, lo abbiamo conosciuto nei primi anni ’70 davanti ai cancelli di Mirafiori a Torino dove interveniva quale militante dell’organizzazione della sinistra rivoluzionaria “Potere Operaio”, intellettualmente rigoroso e sempre disponibile al confronto.

Lo arrestarono nell’ambito dell’inchiesta 7 aprile  (correva l’anno 1979) per banda armata e insurrezione per il sovvertimento dei poteri dello Stato sull’onda del teorema politico del giudice padovano Calogero teso a criminalizzare un’intera organizzazione, senza che mai gli fosse contestato alcun episodio criminoso specifico. Fu condannato in via definitiva a quattro anni di carcere, tutti già interamente scontati con la carcerazione preventiva. In quegli anni di prigione fu conosciuto da molti per le vignette che disegnava, spesso sul “Il Manifesto”  e su “Linus”, tutte raffiguranti la sola porta di una cella, accompagnate dalle sue riflessioni  di detenuto. Quelle vignette raccontavano la società italiana, la condizione carceraria, una generazione rivoluzionaria che si andava ritirando, molto meglio che tanti saggi pseudoscientifici. “Scusate l’assenza” è il titolo di una pubblicazione che raccoglie una buona selezione delle sue vignette. Tornato in libertà, interruppe la sua carriera di vignettista: non voleva appropriarsi di una condizione, quella carceraria, che non gli apparteneva più. Libero, tornò semplice compagno tra compagni. Sappi Marione che ti abbiamo voluto bene in tanti e tante e in tanti e tante abbiamo scusato la tua assenza, e continueremo a farlo.

Stefano Alberione

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