Repressione - Locatelli (PRC-SE): a Torino arresti su arresti come al tempo del Regno Sabaudo. E' ora di voltare pagina

Siamo ad un giro di vite giudiziario di sabauda memoria. La Procura di Torino, dopo gli arresti e le misure cautelari disposte ieri nei confronti di otto Notav, ha oggi deciso sei arresti domiciliari e un obbligo di firma a carico di altrettanti studenti in relazione a contestazioni di qualche mese fa rivolte contro gruppi di destra del Fuan e del Mup.

Una raffica di provvedimenti a scoppio ritardato, del tutto spropositata,  che sembra avere più una valenza politica che una relazione con l’entità dei fatti. Siamo innanzi a una strategia repressiva quale strategia di risposta e di controllo della piazza e dei momenti di conflitto che sono presenti numerosi in città e sul territorio. Una strategia sbagliata, alimentata da una classe dirigente miope, che disconosce il conflitto. Una strategia che non porta da nessuna parte. Proprio oggi Sergio Chiamparino, in una intervista a sostegno della rielezione a Sindaco di Pietro Fassino a proposito del clima in città sostiene: “non percepiamo un’atmosfera di insoddisfazione, davvero non la sento a nessun livello”. Torino scoppia di contraddizioni e di malessere ma la classe di governo parla d’altro affidandosi alla repressione per sedare le proteste. Proprio come ai tempi del Regno sabaudo. È ora di voltare pagina, di rendere più vivibile e agibile la città.
Ezio Locatelli – segretario provinciale PRC - SE
Torino, 16 marzo 2016

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