FIAT-MARCHIONNE: RESPINGIAMO I RICATTI DEL PADRONE

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc e Cadigia Perini, responsabile lavoro provinciale Prc dichiarano:

"Quello di Marchionne nei confronti dei lavoratori della Fiat è una ritorsione vergognosa che ci riporta alla protervia dei vecchi padroni delle ferriere. Marchionne, dopo aver bollato il legittimo sciopero indetto dalla Fiom sulle condizioni di lavoro come “incomprensibile, irrazionale e ingiustificato”, con una lettera ai dipendenti scarica sui lavoratori “ribelli” tutte le possibili disgrazie a partire dalla cancellazione di “opportunità preziose” fino a paventare non meglio precisate “perdite produttive”, tentando di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri. Da un lato i buoni, quelli che lavorano a testa bassa accettando qualsiasi condizione. “E' la crisi che lo chiede” questo è l'ennesimo ricatto rivolto contro i lavoratori. Dall’altro i cattivi, quelli che pensano che ai diritti sulla sicurezza e sulla dignità del lavoro non si deve rinunciare mai, nemmeno, anzi meno che mai, in tempi di crisi.

Ma la protervia del manager al quale, ricordiamo, la coppia Fassino-Chiamparino non ha mai mancato di stendere tappeti rossi, non si ferma qui. A fronte della dichiarazione di blocco degli straordinari proclamato in tutti gli stabilimenti del gruppo, Marchionne per ritorsione blocca il trasferimento di 500 operai della Fiat Mirafiori alla Maserati di Grugliasco. Un atto grave che dimostra ancora una volta l’arroganza di un padrone che può agire liberamente, solo perché trova un governo prono che non chiede conto di azioni e programmi industriali. Un governo che: preferisce regalare qualcosa ai lavoratori (vedi i famosi 80 €) piuttosto che riconoscere il diritto degli stessi a contrattare sul fisco, sulle pensioni, sul salario, sul mercato del lavoro; blocca i contratti pubblici e smantella la pubblica amminstrazione. Per Marchionne, Renzi e Confindustria la ripresa, se mai ci sarà, dovrà essere senza diritti per i lavoratori. Questi continui e sempre più intollerabili ricatti padronali vanno respinti una volta per tutte".

Torino, 20 giugno 2014

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