Torino - Locatelli (Prc-Se): contro le mancate politiche sanitarie e sociali ribellarsi è giusto. No alle strumentalizzazioni gaglioffe della destra
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- Creato Domenica, 25 Ottobre 2020 22:35
“Invece che dire stupidaggini politiche, invocare misure draconiane sul piano dell’ordine pubblico, fate lavorare il cervello. C’è in giro una rabbia sociale per mancate misure di prevenzione sulla salute e di sostegno al reddito che non può essere in alcun modo demonizzata come rabbia eversiva” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. “Fate bene – continua Locatelli rivolgendosi alle forze di governo nazionale e regionale – a prendere seriamente in considerazione la possibilità che dopo Napoli ci siano altre città o quartieri popolari a scendere in rivolta come unica possibilità di farsi sentire. Tra queste sicuramente Torino che oltre ad essere la città più povera del centro nord Italia è quella che più ha subito una caduta ulteriore di reddito. Rivolta, sia chiaro, non contro misure di contenimento del contagio che riteniamo urgenti e necessarie – non c’è peggiore idiozia del negazionismo - ma rivolta contro la tardività, l’inadeguatezza, la mancanza di interventi che hanno contraddistinto questi mesi. Una mancanza di personale medico, infermieristico, di dispositivi sanitari – in Piemonte il bando per l’assunzione di personale Covid è di pochi giorni fa, ci vorranno tre settimane per vederlo all’opera – per non parlare delle carenze scolastiche, nel settore dei trasporti o di altri servizi essenziali.
Rivolta contro il dilagare delle disuguaglianze e delle esclusioni sociali. Com’è possibile che tra i mesi di aprile e luglio di quest’anno i patrimoni di una quarantina di miliardari siano aumentati del 31% (dato estrapolato dal rapporto annuale della banca svizzera Ubs) a fronte di milioni di persone impoverite per il venir meno di un lavoro o di una attività di sussistenza? Una disparità intollerabile, insostenibile che evidenzia il distacco tra retorica della coesione – <siamo tutti sulla stessa barca> - e una realtà che ancora una volta riflette la legge del più forte. Nulla hanno fatto le forze di governo e quelle di destra, sul piano nazionale e regionale, per prepararsi ad affrontare la seconda ondata di pandemia, per garantire misure di protezione sanitaria e sociale. Tanta attenzione e regalie per mercati, padronato, Confindustria che hanno come unica preoccupazione di fare il proprio tornaconto economico; poca o nessuna attenzione a chi vive del proprio lavoro o peggio ancora in condizione di precarietà. Contro queste politiche ribellarsi è giusto. Nel respingere il tentativo gaglioffo della destra torinese di cavalcare un malcontento che essa stessa ha generato con politiche al servizio dei poteri forti - ci riferiamo a ambienti vicini a Fratelli d’Italia, forza di maggioranza regionale che è la prima a doversi vergognare per come ha gestito l’emergenza pandemia - noi non possiamo che stare dalla parte di chi giustamente chiede diritti sociali, reddito, salute, sicurezza nella vita di tutti i giorni e sui posti di lavoro. Diritti fondamentali che sono stati duramente colpiti non tanto e non solo dalla pandemia ma dalle scelte neoliberiste e dalle privatizzazioni di questi anni. Basta palliativi dell’ultima ora, basta disparità, è ora di cambiare rotta.