RISULTATI VOTAZIONI STATUTO

Potere al popolo: bocciato lo statuto di Prinzi e Cremaschi, ma ovviamente loro cantano vittoria!

Su 9.091 accreditati ben 1.770 non si sono nemmeno attivati. Hanno votato lo statuto di Ex Opg-CCW-Cremaschi-Eurostop 3.332, 198 contro, 511 astenuti.
La maggioranza degli aventi diritto non ha partecipato al voto. Lo statuto 1 non è stato approvato nemmeno dalla metà dei 7.180 utenti attivi.
Rappresenta poco più di un terzo degli aventi diritto.

Ora che le "il popolo" si è espresso i prepotenti che hanno cercato in tutti i modi lo scontro imponendo prima una conta assurda, poi impedendo una competizione paritaria nella comunicazione poi passando direttamente alla pratica delle offese e degli insulti avrebbero il dovere di fare un gesto di umiltà e convenire che è bene azzerare tutto.

Invece - senza concordarlo nel coordinamento - i soliti noti pubblicano con l'ormai consueta protervia sulla pagina ufficiale di Potere al popolo un comunicato che cerca di vendere come un trionfo il loro flop.
Infatti viene vantato come successo il fatto che abbia complessivamente partecipato al voto poco più della metà degli utenti attivi come se quelli che hanno deciso di non attivare per esprimere il loro dissenso siano popolo di serie b pur avendo pagato i 10 euro come tutti gli altri.
Siamo abituati al trionfalismo e all’autoesaltazione ma consiglieremmo misura perché comunque lo statuto1 non ha ottenuto neanche la maggioranza dei voti tra gli utenti attivi. E quindi va considerato semplicemente bocciato.
Annunciare che si considera come approvato uno statuto bocciato come lo fu la legge truffa nel 1953 significa soltanto proseguire nella volontà di distruggere il progetto unitario che abbiamo creato insieme.

Ce ne rammarichiamo e diciamo con chiarezza che per noi questo statuto non è stato approvato. E che chi andrà avanti non potrà dire di rappresentare Potere al popolo.
Evidentemente per dirla con Flaiano “l’insuccesso gli ha dato alla testa”.

Grazie a tutte le compagne e i compagni che hanno compreso la nostra indignazione e la nostra preoccupazione e raccolto la nostra indicazione di disobbedienza civile.
Non abbiamo mai voluto la conta perché non ci interessava vincere ma far capire che o a sinistra la si fa finita con le lotte di "potere" o non si va da nessuna parte.
Un saggio proverbio popolare ci ricorda che "la superbia parte a cavallo ma ritorna a piedi".

Maurizio Acerbo

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