Documento della Direzione Nazionale dell'11 ottobre 2015

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La Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista riunita l’11 ottobre 2015:

Decide di aprire una campagna di solidarietà con il popolo Curdo, la sinistra turca e le sue organizzazioni, a partire dal PKK e dall’HDP, di denuncia del terrorismo di stato turco, del governo Erdogan e delle pesantissime connivenze dei governi dei paesi occidentali. Propone quindi la costruzione di iniziative unitarie di mobilitazione. (...)

Denuncia l'intollerabile repressione che caratterizza la politica del governo israeliano,  rilancia la proposta di boicottaggio dei prodotti israeliani e chiede al governo italiano  di rompere le relazioni diplomatiche con Israele fino a quando questo governo continuerà l'occupazione dei territori palestinesi e la  politica di colonizzazione , che impedisce la nascita di uno stato palestinese con Gerusalemme est come sua capitale.

Ritiene necessario costruire una iniziativa di massa contro le politiche del governo Renzi sui terreni della democrazia, dei diritti sociali, della scuola, a partire dalle situazioni di conflitto. In particolare la Direzione Nazionale ritiene necessario costruire una campagna nazionale contro l’austerità e contro il tentativo del governo Renzi di manomettere il diritto di sciopero e di abolire il contratto nazionale di lavoro. Si tratta di un attacco portato in piena sintonia con Confindustria che ha un obiettivo strutturale: la gestione autoritaria della frantumazione sociale e la scomparsa di ogni struttura e identità di classe. La campagna, che abbiamo chiamato “i soldi ci sono!” e che avrà un primo momento di concretizzazione dal 16 al 18 ottobre prossimo, si pone quindi l’obiettivo di contrastare le politiche neoliberiste nel loro complesso: dalle politiche di austerità, al TTIP, all’attacco alla possibilità stessa di organizzarsi come classe lavoratrice.

Il Prc considera fondamentale la ricostruzione di una dimensione europea dei conflitti e dei movimenti. Ritiene, dunque, particolarmente rilevante la settimana europea di mobilitazione a Bruxelles - a cui aderiamo e partecipiamo -  in cui si intrecceranno il tema del debito e della lotta all'austerità con la battaglia contro il TTIP.

In questa situazione è necessario proseguire nel lavoro di costruzione della sinistra in Italia. Questo tema è oggi diventato un tema condiviso in vasti strati della sinistra e nei mesi scorsi abbiamo segnato passi in avanti nel dibattito e nell’interlocuzione politica. In questo quadro, condividendo il documento varato dalla segreteria nazionale a proposito, vi è la necessità di dar vita, in vista delle prossime elezioni amministrative a liste unitarie di sinistra autonome ed alternative al centro sinistra.

Per questo la Direzione Nazionale ritiene necessario che il confronto con le altre forze di sinistra prosegua: si ribadisce, dunque, il mandato alla segreteria a lavorare alla costruzione di un soggetto unitario alternativo al PD e al Socialismo europeo. Un soggetto che abbia una vocazione popolare e di massa, che sappia valorizzare e connettere le diverse forme del fare politica e che, dunque, non richieda in alcun modo lo scioglimento dei soggetti organizzati a cui, come è noto, il Prc è indisponibile.  Il mandato alla segreteria, è dunque, in continuità con quanto sancito dal Documento Congressuale approvato agli iscritti e le iscritte nel Congresso di Perugia del dicembre 2013, che viene qui di seguito riportato per la parte che riguarda “Una proposta per l’unità della sinistra”.

“Come abbiamo detto più volte Rifondazione Comunista è necessaria ma non sufficiente e per questo proponiamo di avviare un processo fondativo di un soggetto politico unitario della sinistra di alternativa. Riteniamo, infatti, che le frammentazioni e la divisione della sinistra italiana siano l’esito della radicale sconfitta sociale e politica degli ultimi decenni, ma anche dei nostri errori e limiti soggettivi. Nell’avanzare questa proposta siamo perfettamente consapevoli che i tentativi di riaggregazione che in questi anni abbiamo insistito a promuovere sono stati viziati da limiti soggettivi relativi alla natura stessa dei processi unitari messi in campo. Non si può costruire l’unità a partire da accordi di vertice fra organizzazioni ed aggregazioni che nel corso del tempo si sono divise, senza percorsi reali di condivisione democratica e partecipata di contenuti e priorità. Non si può costruire l’unità solo sulla base delle scadenze elettorali e meno ancora con l’unico obiettivo di superare quorum e sbarramenti con liste improvvisate ed espressione di equilibri incomprensibili ai più. Non si può costruire l’unità sulla base di pregiudiziali ideologiche od organizzative tese a pretendere scioglimenti, abiure ed ulteriori divisioni nelle già troppe organizzazioni esistenti. Non si può separare il processo di unificazione e aggregazione politica dai processi di costruzione e internità al conflitto sociale. L’unità politica è strettamente connessa alla costruzione di un movimento unitario contro il liberismo e l’attacco alla democrazia, di cui la manifestazione del 12 è il primo passo. Riteniamo pertanto che sia necessario fare un salto di qualità che non ripeta gli errori del passato. Per questi motivi il Prc propone alcune idee che ritiene utili per poter determinare il salto di qualità che tutte e tutti sentono necessario, anche sulla base di quanto accade nel resto d’Europa, con le positive esperienze di aggregazione di Syriza, del Front de Gauche, di Izquierda Unida.
1. È necessario avviare un processo fondativo di un soggetto politico unitario della sinistra sulla base della costruzione di una piattaforma antiliberista che delinei l’uscita a sinistra dalla crisi, che si connoti per l’autonomia e l’alterità rispetto al centrosinistra e al Partito Democratico, per il riferimento in Europa al Partito della Sinistra Europea e al Gue, per l’esplicito collegamento con le battaglie della Fiom, della sinistra della CGIL, del sindacalismo di base e dei movimenti di trasformazione.
2. È importante che tale soggetto assuma come centrale una piattaforma per la ricostruzione della sovranità popolare e la rifondazione democratica di ogni ambito della vita sociale e politica a partire dalla difesa e dall’attuazione della Costituzione. Dalla democrazia nei luoghi di lavoro, allo sviluppo della democrazia partecipativa e diretta, alla ripresa di un’iniziativa costante per il sistema proporzionale sul terreno della democrazia rappresentativa.
3. È indispensabile che il processo di costruzione di tale soggetto, non avvenga in modo verticista e pattizio, ma attraverso il coinvolgimento democratico e partecipato di tutte le persone concordi con gli obiettivi unitari, sulla base del principio “una testa, un voto”; che il soggetto unitario abbia piena titolarità sulla rappresentanza elettorale; che le forze organizzate, locali e nazionali, che scelgano di attivarsi per il processo unitario senza sciogliersi, s’impegnino a non esercitare vincoli di mandato ed a garantire la libera scelta individuale nell’adesione al nuovo soggetto politico da parte dei propri iscritti e iscritte.
E’ questa la proposta che mettiamo a disposizione del confronto – a partire dallo spazio pubblico di sinistra che auspichiamo nasca dall’iniziativa la “via maestra” – nella convinzione che il popolo della sinistra debba e possa costruire un nuovo soggetto politico unitario per la lotta, la partecipazione, la trasformazione. (…).”
Per discutere di questi temi e lanciare la campagna di tesseramento del 2016, si decide di convocare il Comitato Politico Nazionale per il 7/8 novembre pv.

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