ADESSO I LICENZIAMENTI SI FANNO PEDINANDO I LAVORATORI

Il PRC AL PRESIDIO DAVANTI ALL’UNIONE INDUSTRIALE DI TORINO. LAROBINA RIENTRI IN PRODUZIONE

Venerdì 5 luglio ore 10 una delegazione di Rifondazione Comunista, tra cui il segretario provinciale Ezio Locatelli e il responsabile provinciale lavoro Giorgio Pellegrinelli parteciperà al presidio indetto davanti alla sede dell’Unione Industriali di Torino per protestare contro il licenziamento di Giuseppe Larobina, lavoratore e sindacalista della Kuehne Nagel (ex Iveco). Il licenziamento di Larobina, conosciuto per il suo marcato impegno sindacale e sociale, stando a fonti Usb, è avvenuto – fatto gravissimo – “dopo 35 giorni di pedinamento disposto dall’azienda tramite un’agenzia investigativa”. Per  Locatelli e Pellegrinelli “siamo in presenza non solo di un fatto vendicativo, palesemente illegittimo che colpisce un lavoratore da sempre impegnato nella denuncia  delle condizioni di insalubrità e insicurezza lavorativa. Siamo in presenza di un fatto di indicibile squallore aziendale che mira a colpire e a negare in radice ogni forma di impegno sindacale non remissivo. Per fare questo i padroni ricorrono a tutti i mezzi. Ieri abbiamo avuto la bella notizia che la Fiom, per decisone della Corte Costituzionale, può rientrare a pieno titolo in tutte le fabbriche Fiat essendo stata del tutto arbitraria e illegittima la sua estromissione.  Oggi la nostra solidarietà va a Larobina, caso paradigmatico dei metodi di intimidazione e di violenza cui ricorre il padronato per spegnere qualsiasi idea di conflitto operaio. Questo caso merita una risposta corale perché colpisce tutte/i”.  

Torino, 4 luglio 2013

NO ALLO SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI EDUCATIVI PUBBLICI A TORINO

BASTA CON GLI INGANNI

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino e Marica Porta, responsabile scuola Prc di Torino hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

Rifondazione Comunista aderisce e partecipa al presidio indetto dalle insegnanti e genitori delle scuole materne comunali in programma per lunedì 1 luglio contro la vergognosa operazione in atto di riduzione del sistema educativo torinese. Nel caso delle scuole d’infanzia le misure paventate o in corso di attuazione mirano a una riduzione del personale insegnante unitamente ad allungamento dell’orario di lavoro, a un aumento del numero dei bambini per classe, a una riduzione e esternalizzazione a cooperative esterne dei servizi pre e post-scuola, misure che fanno parte di un piano di disimpegno e abbandono del Comune per quanto riguarda la gestione delle scuole materne.

Basta con gli inganni! Il Comune di Torino e la Giunta Fassino (Pd, Sel e soci vari) la smettano di parlare di razionalizzazione e miglioramento dei servizi educativi mentre li stanno letteralmente facendo a pezzi. L’esternalizzazione dei servizi educativi di ben nove nidi d’infanzia a cooperative varie è stato solo il primo atto di un processo di riduzione ed esternalizzazione dell’insieme dei servizi educativi della città. La si smetta anche di prendere a pretesto le difficoltà economiche del Comune. Chissà perché queste valgano solo quando si tratta di tagliare servizi, colpire lavoratori e lavoratrici  e non la realizzazione di grandi opere o il riconoscimento di super compensi a dirigenti e manager vari.

Ricordiamolo a questi amministratori del dissesto pubblico. Una recente sentenza della Corte dei Conti della Campania sostiene che i vincoli di bilancio non possono mettere in discussione i diritti costituzionali e che si possa andare in deroga al patto di stabilità per i servizi di primaria importanza come la scuola e i servizi educativi, salvaguardando così l’autonomia degli enti locali “per garantire la continuità dei servizi educativi della scuola d’infanzia e degli asili nido comunali”. E’ semplicemente scandaloso che il Comune di Torino e la Giunta Fassino pensino di fare cassa percorrendo la strada della privatizzazione, riduzione o smantellamento della scuola pubblica comunale e dei suoi servizi.

Dalle vittorie significative di Bologna (referendum) e Napoli (pronunciamento della Corte dei Conti) si può e si deve ripartire anche a Torino per la difesa e il rilancio della scuola pubblica e laica. Rifondazione Comunista, su questo, manifesta la sua piena disponibilità a mobilitarsi insieme alla sinistra, all’associazionismo, ai genitori, alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola.  

Torino, 01 luglio 2013

EZIO LOCATELLI (PRC): EMERGENZA SFRATTI.

LE PROPOSTE DI FASSINO FANNO GLI INTERESSI DEL MERCATO IMMOBILARE

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, ha rilasciato la seguente dichiarazione sull’emergenza sfratti:

“Apprendiamo che il Comune di Torino congiuntamente alla Diocesi sarebbe orientato a creare un ostello quale risposta all’emergenza degli sfratti (costi a carico del Comune e gestione a cura della Diocesi?). Oltre a ciò il Sindaco Fassino parla d’iniziative da portare avanti in collaborazione con fondazioni bancarie, proprietari immobiliari, d’istituzione di un fondo per gli affitti che non si riescono a pagare.

Le proposte di Fassino sono un’emerita presa in giro perché proposte tutte rivolte a supportare il mercato immobiliare più che ad affrontare l’emergenza degli sfratti che a Torino, quale conseguenza della crisi, hanno raggiunto la percentuale più alta d’Italia, uno sfratto ogni 360 abitanti, quasi il doppio di quelli di Roma e Napoli e quasi quattro volte quelli di Milano.

Torino oltre ad essere diventata la capitale degli sfratti è anche la città con un altissimo numero di alloggi sfitti (50 mila circa), la maggior parte dei quali di proprietà di grandi società immobiliari. A fronte di questa situazione nessuna proposta di blocco degli sfratti, di requisizione delle case sfitte, di riduzione  del 50% dei canoni di locazione viene avanzata. Così come non c’è nulla di nulla per quanto riguarda l’aumento di offerta di alloggi popolari. Per Fassino, evidentemente, il mercato dei grandi interessi immobiliari va foraggiato non spaventato. La lotta per il lavoro e il diritto alla casa diventerà sempre più tema centrale su cui Rifondazione Comunista intende ribadire e rafforzare il proprio impegno politico”.

Torino, 27.06.2013

A TORINO DAL 28 GIUGNO AL 7 LUGLIO LA “FESTA DI LIBERAZIONE”

PER IL LAVORO, I DIRITTI, LA DEMOCRAZIA, I BENI COMUNI

Quest’anno la Festa in Rosso di Liberazione a Torino si terrà da venerdì 28 giugno a domenica 7 luglio presso il Circolo “amici del remo”, corso Moncalieri 422, luogo ameno immerso nel verde sulle rive del Po. Dieci giorni di Festa, cucina casereccia, intrattenimenti vari e per i più esigenti una calendario fitto fitto di  incontri, dibattiti.  Per la precisione diciotto sono gli incontri previsti a cui parteciperanno oltre sessanta esponenti di associazioni, partiti, sindacati vari. Il filo conduttore della festa, indicato sui manifesti,  è incentrato sulla ricostruzione di un programma “per il lavoro, i diritti, la democrazia, i beni comuni”. Per sabato 6 luglio è previsto l’intervento del segretario nazionale Paolo Ferrero.

 

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LOCATELLI (PRC): SOSPENDERE PROCEDURE DI ALIENAZIONE

PRIVATIZZAZIONE DI GTT TORINO BOCCIATA DA UTENTI E LAVORATORI

Non poteva esserci bocciatura più netta. La stragrande maggioranza degli utenti e dei lavoratori Gtt, interpellati tramite un questionario diffuso da Rifondazione Comunista, esprimono un giudizio tranciante, negativo sulle scelte dell’Amministrazione Comunale di Torino in materia di traporto pubblico locale.  I questionari, distribuiti in più punti della città (Porta Susa, fermate linea 4, piazza Castello, mercato corso Racconigi, deposito Venaria Gtt) sono stati sottoposti a un campione significativo di persone, sulla base di un rigoroso criterio oggettivo, svincolato da qualsivoglia appartenenza politica. Hanno risposto 400 cittadini utenti e 157 lavoratori  Gtt.

 

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LOCATELLLI (PRC): NO ALLA PRIVATIZZAZIONE GTT

No, non ci stiamo a lasciare l’ultima parola ad una maggioranza consiliare che ha deciso di dare il via libera alla vendita del 49% delle quote di partecipazione dell’azienda di trasporto Gtt spa e alla cessione di rami d’azienda a privati. Una decisione grave, motivata dall’esigenza di fare cassa, di pagare i debiti pregressi contratti per opere dissennate. Una decisione che va contro gli interessi dei cittadini e dei lavoratori. Per questo abbiamo deciso come Rifondazione Comunista (oggi presente al presidio di protesta davanti al Comune di Torino) di promuovere in città una campagna d’informazione e di consultazione popolare tramite diffusione di un volantino e di un questionario. L’ultima parola va data ai diretti interessati. La maggioranza consiliare (quella che va dal Pd a Sel) non deve raccontare balle. Contrariamente a quanto scritto nella mozione d’indirizzo portata oggi all’approvazione del Consiglio Comunale l’unico risultato dell’operazione di privatizzazione sarà nel senso di produrre un ridimensionamento del servizio offerto e un peggioramento delle condizioni lavorative per migliaia di lavoratori. A quest’operazione bisogna opporsi. I risultati della campagna di consultazione saranno portati alla pubblica discussione.

 Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc Torino

Torino, 11 giugno 2013

LIBERAZIONE SERVE. FACCIAMOLA VIVERE

Da gennaio c’è un giornale quotidiano on-line che si chiama Liberazione.it, giornale comunista. Proprietario della testata è il Partito della Rifondazione comunista, lo stesso che per vent’anni ha editato l’edizione cartacea che in passato avete trovato (con un po’ di fortuna) nelle edicole.

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RICOSTRUIRE UNA SINISTRA CON RADICAMENTO SOCIALE

lettera aperta del segretario provinciale - Ezio Locatelli

Care/i compagne/i

siamo in presenza di una drammatica situazione economica e sociale e di una acuta crisi politico istituzionale a cui la maggioranza parlamentare ha risposto nel peggior modo possibile, con la formazione del governo Letta-Alfano - che da subito ha annunciato di volere proseguire le politiche di austerità decise a livello europeo e di volere cambiare la Costituzione. Un governo dei poteri forti in totale rotta di collisione con la domanda di cambiamento espressa in occasione delle ultime elezioni politiche.

A fronte di questa situazione è più che mai necessario ricostruire nel nostro Paese una sinistra con radicamento sociale, dalle solide fondamenta ideali e morali, impegnata nelle battaglie per i diritti del lavoro, la giustizia sociale, la salvaguardia dell’ambiente, la democrazia, la pace; impegnata a costruire una alternativa al pensiero unico liberista che oggi accumuna centrodestra e centrosinistra. Questo è quello che abbiamo cercato di fare come Rifondazione Comunista a Torino, in specie in questi ultimi mesi di lavoro politico sui temi dei diritti sociali e del lavoro, art. 18, lotte contro privatizzazioni, contro Tav, antifascismo, ecc. In non pochi casi, su questi temi, siamo stati l’unica presenza politica organizzata.

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