Torino: Angelo d'Orsi candidato sindaco di Torino

di Angelo d'Orsi

Chi mi conosce, chi mi segue sulle mie pagine pubbliche sa che oltre a occuparmi di storia, in varie discipline, a scrivere libri, e insegnare, nella mia vita, ormai lunga, ho coltivato da sempre una forte passione politica. Non ho mai aderito a un partito politico, anche se rispetto i partiti, e ritengo siano strumenti essenziali della democrazia, come sosteneva Hans Kelsen.
Ho tradotto la mia passione in una militanza continua, sia con scritti, sia con azioni concrete, e le mie posizioni ideologiche sono, credo, sufficientemente note. E non le ho mai mutate,

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Locatelli* (Prc-Se): basta con le foglie di fico al sistema Torino. Costruire il cambiamento

In previsione delle prossime amministrative di Torino c’è bisogno di unire tutte le forze di movimento, della sinistra alternativa, antiliberista non dei soliti minuetti di palazzo destinati a cambiare nulla. Tantomeno abbiamo bisogno di operazioni farlocche, di comodo, né di destra né di sinistra. In particolare ci chiediamo come i Verdi possano pensare di fare ecologia alleandosi con il partito delle grandi opere, ci chiediamo come i dirigenti di Sinistra italiana possano pensare di giocare un qualsiasi ruolo a rimorchio di un Pd tutto proiettato a ripristinare il sistema Torino, un sistema privatistico che ha accresciuto povertà e diseguaglianze sociali. Smettetela di fare le foglie di fico di questo sistema!

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Torino-Un Primo Maggio di festa e di lotta. Rifondazione Comunista in piazza Castello in connessione con le diverse piazze

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Le piazze per il Primo Maggio di quest’anno a Torino, stante la pandemia e l’impossibilità di un unico grande corteo, saranno più di una. La scelta di Rifondazione Comunista- Sinistra Europea è di ritrovarsi in piazza Castello a partire dalle 9,30. Saremo in piazza Castello stando al tempo stesso in connessione con le diverse piazze, i diversi ritrovi che si terranno in città nella stessa mattinata. Saremo presenti con un’unica voce rivolta contro le politiche governative imperniate sul primato d’impresa, del sistema finanziario, del profitto privato, contro il deterioramento delle condizioni di lavoro, la disoccupazione, la precarietà, la riduzione del reddito e dei diritti. Saremo presenti per dire No al governo Draghi le cui scelte puntano ad allungare la durata del lavoro, a diminuire i salari, a privatizzare i servizi pubblici

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Valsusa – Una inchiesta autonoma sull’operato inconsulto delle forze dell’ordine dopo il ferimento di Giovanna

Non ci sono più giustificazioni riguardo l’operato delle forze dell’ordine in Valsusa. Da alcuni spezzoni di video in diretta delle manifestazioni di martedì 13 aprile a San Didero emerge con chiarezza l’uso aggressivo, vietato dalla legge, di candelotti lacrimogeni ad altezza d’uomo per terrorizzare i manifestanti NoTav. In uno dei video si sente distintamente un carabiniere dire: “Sì, ne ho tirati due in faccia sulla strada”. Il ferimento grave di Govanna, un’attivista NoTav alla quale ribadiamo la nostra piena solidarietà, è il risultato di questo comportamento inconsulto che mette a rischio l’incolumità delle persone.

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Paolo Ferrero -Rifondazione Comunista, Vicepresidente Partito della Sinistra europea, interviene sulla reazione delle forze dell'ordine e ferimento grave di una attivista No Tav

" In primo luogo voglio esprimere la mia solidarietà a Giovanna, ricoverata in ospedale per fratture al viso, colpita da un candelotto sparato ad altezza d'uomo.
Ieri ero alla pacifica manifestazione NO TAV che si é svolta a San Didero. È inaccettabile che le forze di polizia che si comportano in Val di Susa come forze di occupazione sparino candelotti lacrimogeni ad altezza d'uomo, usando nei fatti i lacrimogeni come fossero proiettili. Si tratta di una palese illegalità, che esula completamente dai modi in cui la polizia può intervenire in uno stato democratico. Incredibile che la magistratura torinese non apra indagini su questo modo di procedere"

Per l’Europa riforme condizionanti, per l’Italia sostegno al capitalismo , per il Piemonte clientelismo

di Giorgio Pellegrinelli*
Abbiamo criticato il ricoveri plan, a livello europeo e poi nella bozza di Conte, per ragioni di fondo:
-non è adeguato alla crisi globale, precedente al Covid e moltiplicata dalla pandemia.
-non è centrato sulle emergenze sociali (sanità, istruzione, occupazione, sostegno al reddito), ma piuttosto alla riorganizzazione delle economia europea.

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Bene che Dana esca dal carcere ma non basta. Libertà per tutti i Notav che lottano contro le devastazioni ambientali

Dopo sette mesi di carcere ingiusto il Tribunale di sorveglianza di Torino ha concesso la detenzione domiciliare a Dana Lauriola. L’attivista Notav era stata condannata a due anni dal carcere per aver partecipato nel marzo 2012 ad una manifestazione pacifica contro il Tav sulla A32, quando venne data la possibilità agli automobilisti, a scopo dimostrativo, di passare senza pagare il pedaggio. Una condanna assurda contro cui sì è levata la protesta di tanti esponenti politici e della cultura in tutta Italia. Bene che Dana sia uscita dal carcere ma rimane l’ingiustizia di una condanna detentiva a due anni degna dei peggiori regimi autoritari. Basta repressione. Rifondazione Comunista ribadisce il proprio sostegno a chi difende il proprio territorio dalle devastazioni ambientali e dalle speculazioni affaristiche.
Rifondazione Comunista Torino

Giusto resistere in Valsusa all’usurpazione e alle grandi opere. Sugli scontri in Valsusa le parole del Prefetto fuori luogo

Siamo spiacenti ma quelle del Prefetto di Torino sono parole di condanna fuori luogo. Parole come al solito a senso unico, rivolte contro chi resiste all’usurpazione. L’unico rischio di deriva violenta che vediamo in queste ore è quello innescato dall’occupazione militare delle aree di San Didero. contro la volontà delle popolazioni e delle amministrazioni locali al fine di dare corso alla costruzione di un nuovo grande autoporto in sostituzione di quello di Susa, dove invece verrà realizzata una nuova stazione della linea ad alta velocità Torino-Lione. L’unico rischio di deriva violenta che vediamo in queste ore è quella innescata dal ricorso arbitrario e pesante a cariche di polizia, dall’uso di lacrimogeni e idranti come è avvenuto al cantiere e anche ieri sera in pieno centro abitato a San Didero con ferimenti vari di manifestanti.

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