Locatelli, Alfonzi, Cristofari* (Prc-Se): la Lamorgese e il pugno di ferro degli ottusi. La lotta No Tav non si ferma con i militari e la repressione

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Questa mattina, come Rifondazione Comunista, abbiamo partecipato al presidio No Tav in piazza Castello convocato in occasione del vertice che si è tenuto in Prefettura, alla presenza della Ministra degli Interni Luciana Lamorgese, in tema di repressione del movimento NoTav. Un presidio pacifico tenuto fuori e lontano dal piazzale antiastante la Prefettura da un folto schieramento di forze di polizia a dimostrazione dell’approccio chiuso e bellicoso che il governo intende mantenere riguardo il movimento di opposizione alla linea di Av Torino Lione. Ancora una volta nessun dialogo, nessun confronto.

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L’aggressione al lavoro e gli inauditi profitti al tempo di Stellantis

di Ezio Locatelli*
A sentire Stellantis, addio alle promesse di sviluppo occupazionale degli stabilimenti italiani. Lo sviluppo dovrà tener conto solo del tornaconto aziendale. In un documento, non ancora pubblico, il colosso dell’auto, nato dalla fusione di Fca e Peugeot, quantifica il numero dei tagli di personale da fare nelle fabbriche italiane da qui al 2024. Un taglio drastico di 12 mila dipendenti, tra operai e impiegati, sui 66 mila attualmente in forza alla Stellantis, pari al 18 per cento dell’intera forza lavoro. Si noti bene, il piano di ristrutturazione in itinere va di pari passo ai conti record dell’azienda comunicati pochi giorni fa.

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L'Ugo dei miei stivali

Di Ezio Locatelli
Ieri, per l’ennesima volta, in piazza Castello a Torino si sono radunati i novax al grido “libertà, libertà”. In gran parte gli stessi che poco tempo fa, sempre dalla piazza di Torino, dicevano che le migliaia e migliaia di morti a Bergamo erano nient’altro che una montatura. Robe da matti che indignano. Lasciatelo dire a un bergamasco come me trapiantato a Torino che ha vissuto in presa diretta il dramma di tantissime persone care scomparse da un giorno all'altro. Tra i manifestanti tanti cani sciolti, i fascisti di Forza Nuova, la destra Italexit e il versatile candidato sindaco antisistema (si fa per dire, una volta alleato col Pd, una volta grillino) nè di destra nè di sinistra Ugo Mattei. Ci potete giurare, nessuno di questi li avrete mai visti o li troverete mai a difendere la sanità pubblica o a contrastare la libertà di licenziamento o lo sblocco degli sfratti, men che mai a manifestare contro la sanità privata che fa affari sulla pelle delle persone.

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Niente Gigafactory, un altro colpo all’industria torinese

Stellantis ha deciso, la sua terza fabbrica di batterie in Europa si realizzerà a Termoli: augurando ai lavoratori di Termoli di poterci lavorare (non sarebbe la prima volta che Fiat/FCA promette, prende i soldi pubblici e poi mette da parte gli impegni) non possiamo che evidenziare che questa scelta conferma ed aggrava le prospettive per le fabbriche torinesi.
La speranza che la Gigafactory costituisse un rilancio per Torino è stata azzerata brutalmente, ma questa decisione segue e continua un processo di ridimensionamento delle attività di Fiat /Fca, oggi Stellantis, dalle nostri parti e nel nostro Paese. Non ci si può nascondere che le scelte complessive del gruppo hanno portato a produrre a Torino un numero di vetture del tutto marginale e questo è il nodo, certo aggravato da questa ultima decisione. I 14 anni di cassa dei dipendenti di Mirafiori spiegano meglio delle analisi economiche le strategie del gruppo.

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Flash mob davanti all’Unione industriale di Torino

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Mercoledì 23 giugno alle ore 10,30, in Via Fanti 17, Torino davanti alla sede dell’Unione Industriale, nell’ambito delle iniziative nazionali contro lo sblocco dei licenziamenti si terrà un flash mob per protestare contro la volontà di andare alla completa rimozione di uno dei principi cardine della nostra Costituzione, il principio che attiene alla tutela del lavoro. Lavoro sempre più malpagato, sottoposto a forme intollerabili di sfruttamento, di precarietà e di insicurezza. Forme insostenibili che insistono sul contenimento del costo del lavoro per occultare politiche industriali volte esclusivamente a massimizzare i profitti privati. Lo sblocco dei licenziamenti non può che aggravare ulteriormente una situazione di vulnerabilità e di ricattabilità della forza lavoro, situazione tanto più grave per le sempre più frequenti forme di violenza padronale rivolte contro lavoratrici e lavoratori in lotta.
Rifondazione Comunista e Sinistra Anticapitalista

Locatelli* (Prc-Se): dolore e indignazione per l’uccisione di Adil. Basta uccisioni sui luoghi di lavoro. Protestiamo in tutta Italia

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Non più solo forza lavoro da sfruttare fino al midollo ma carne da macello. Questa è sempre più la sorte riservata ai lavoratori tanto più se osano alzare la testa, rivendicare dignità e diritti. Stamattina è toccato ad Adil Belakhdim, coordinatore del Sicobas di Novara nel corso di una manifestazione dei lavoratori nell’area logistica di Biandrate, a pochi chilometri da Novara. Le prime agenzie di stampa parlano di incidente. In realtà, secondo le testimonianze dirette dei lavoratori, Adil è stato ucciso. Il camion, dopo aver forzato il presidio, ha investito e trascinato il corpo il sindacalista fino ad ucciderlo. Altri due lavoratori sono stati feriti dopo di che il camionista ha proseguito la sua corsa in autostrada

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NO AL RECOVERY PLAN PER I PROFITTI. PRIMA IL LAVORO, IL PUBBLICO, LE PERSONE

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A Torino giovedì 3 giugno presidio-conferenza stampa ore 11 davanti all’Ospedale Molinette, ingresso principale
Nell’ambito della campagna nazionale di Rifondazione Comunista per dire no alle politiche neoliberiste del governo, in difesa dell’occupazione, dei salari, dei redditi e per la ricostruzione del pubblico, a cominciare dalla sanità pubblica, giovedì 3 giugno, dalle ore 10 alle 12 si terrà un presidio davanti all’Ospedale Molinette con conferenza stampa alle ore 11 a cui interverrà Ezio Locatelli

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Locatelli* (Prc-Se): primarie del Pd, una debacle che cambia tutto. Costruire l’alternativa non stare al carro del partito degli affari

Le primarie del centrosinistra torinese per il candidato sindaco si sono risolte in una vera e propria debacle. I maggiorenti del Pd hanno pensato di mettere in campo una candidatura ultramoderata ben vista dal partito degli affari. Il risultato è sì l’affermazione di misura del candidato prescelto Stefano Lo Russo ma sulla base di una partecipazione al voto ridotta ai minimi termini. Ora, a giochi fatti, si può rimanere invischiati in una candidatura espressione di una élite di mestiere, una candidatura prona a quel partito degli affari composto da fazioni concorrenti (centrodestra e centrosinistra)

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