Locatelli (Prc-Se): su Rsa le indagini non siano frammentarie. Come abbiamo chiesto col nostro esposto accertare le responsabilità della Regione

Come riportato oggi dalla stampa la Procura della Repubblica di Torino sta indagando per i reati di epidemia colposa, omicidio colposo, lesioni in ordine al numero elevatissimo di contagi e decessi nelle Rsa di Torino e del Piemonte. Contagi dilagati in maniera spaventosa fino a coinvolgere il 30 per cento del personale e a uccidere un terzo degli anziani presenti nelle strutture piemontesi. Sull’inchiesta prende parola Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino:“chiediamo che le indagini non rimangano frammentarie, a livello di casi specifici. Come abbiamo chiesto nel dettagliato esposto da noi presentato il 23 aprile scorso – uno dei primi esposti depositato in Procura

ricompreso nel filone di indagini in corso - occorre che le responsabilità siano accertate a tutto tondo, in particolare per quanto riguarda l’apertura delle strutture Rsa a pazienti Covid19 positivi oltre all’assenza di dispositivi sanitari, alla carenza di personale e quant’altro. Di ciò deve rispondere la Regione e nello specifico l’assessorato alla sanità cui è in capo la titolarità e quindi la responsabilità riguardo la corretta erogazione dei servizi sanitari ed assistenziali in essere a livello regionale. In ogni caso – continua Locatelli - alla Regione diciamo che non si può passare da un estremo all’altro. Nelle Rsa andava impedito al Covid19 di entrare non tanto ai famigliari degli ospiti anziani che si trovati, loro malgrado, in una situazione allucinante. I famigliari, dopo le proteste per le scelleratezze dei mesi scorsi, hanno perfettamente ragione a chiedere di poter incontrare i propri familiari, certo in condizioni di ragionevole sicurezza. Ci sia un minimo di serietà, basta atteggiamenti schizofrenici”.